NCD chiarisce su primarie centrodestra in Puglia
Ancora tutto da chiarire per le primarie nel centrodestra pugliese. Lo si capisce prendendo atto di quanto ha dichiarato in proposito il consigliere regionale del NCD Andrea Caroppo.
“Non intendiamo rispondere alle provocazioni - afferma Caroppo - di chi, nonostante rappresenti un movimento personale che non fa neanche parte del ‘tavolo’ regionale (perché sull’intero territorio regionale non è nemmeno diffuso), non perde occasione per cercare un po’ di visibilità e neppure vogliamo rispondere agli ultimatum: interventi tutti che che certificano - qualora ve ne fosse ancora bisogno - come nel centrodestra pugliese difettino rispetto, dialogo e soprattutto capacità di fare Politica.
E’ proprio perché tutto questo si è perso ed è venuto meno che - continua l'esponente di NCD - riteniamo che limitarsi a fare in tutta fretta delle primarie - per le quali al momento non vi sarebbe nemmeno il numero minimo di candidati! - non possa essere sufficiente a costruire una coalizione larga, coesa e vincente.
Non permettiamo a nessuno di mettere in discussione la nostra voglia di partecipare attivamente alla costruzione del centrodestra: siamo nati per questo; ma, come dice il nostro nome, quel centrodestra deve essere ‘nuovo’ e diverso.
Diverso da quello che, limitandosi a far leva sui propri apparati mentre perdeva il contatto con il proprio elettorato, veniva sconfitto per ben due volte alle regionali consegnando la Puglia a Vendola e facendone un ‘fenomeno’ (ed allora noi eravamo a portare il nostro contributo alla coalizione, altri che oggi pontificano non sappiamo dove fossero), diverso da quello in cui vi è spazio solo per i desiderata e le imposizioni del leader e non per tutte le altre sensibilità. Nè si tratta di ‘prendere tempo’.
Molto semplicemente - ma comprendiamo che si è persa l’abitudine a fare politica - pensiamo che una coalizione si costruisca anzitutto riconoscendo agli alleati pari dignità e concreti spazi di agibilità politica, costruendo un ambiente positivo e confrontandosi con rispetto sui temi concreti per unificare istanze politiche e culturali diverse. Tutto questo viene prime del metodo con cui si sceglie chi quella coalizione dovrà guidare e le provinciali di autunno possono essere il primo significativo test di questo percorso politico.
Al centrodestra pugliese non occorre un candidato imposto dalle forze maggioritarie con le primarie o legittimato solo dall’apparato dei sempre meno amministratori e militanti attivi: l’esito finale sarebbe pari a quello delle ultime due tornate regionali.
Occorre un candidato capace di allargare con entusiasmo e capacità la base elettorale.
Solo quando all’esito di questo percorso politico - che, lo ribadiamo, non può che avviarsi subito dalle provinciali - dovesse esservene più di uno si valuterà l’opportunità del ricorso alle primarie.
Di una cosa siamo certi: non siamo disposti a far parte di una pseudocoalizione in cui i partiti più piccoli subiscono, in un modo o nell’altro, anche attraverso le primarie, le scelte dei più grandi e dei loro leader”.
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