Sab23112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Arrestato candidato consiglio regionale Puglia

E' stato arrestato con l'accusa di furto d'energia elettrica un candidato al Consiglio regionale della Puglia. E' accaduto nel Brindisino. Il candidato appartiene alla lista 'L'altra Puglia" che sostiene l'elezione di Riccardo Rossi a presidente della Regione Puglia. L'uomo politico arrestato è Giancarlo Scalone.

Sono stati i carabinieri a portarlo in caserma per arrestarlo con l'accusa infamante di furto dopo essere intervenuti in abitazione rurale in contrada Boccadoro, territorio di Ostuni (Brindisi). Lì i militari hanno scoperto un allaccio abusivo alla rete elettrica finalizzato proprio al furto di energia elettrica per un valore, secondo i militari, di circa 4.500 euro. In questa verifica i carabinieri erano coadiuvati da tecnici Enel. E' stata scoperta la manomissione del contatore elettrico realizzata bruciando i circuiti elettrici del display e del riallaccio abusivo sulla linea esterna. Questo stratagemma avrebbe consentito di sottrarre all'Enel, tra il febbraio 2012 e il maggio 2015, un totale di circa 15.000 kw di energia elettrica. 

Giancarlo Scalone, candidato dell’Altra Puglia, si difende fornendo la propria versione dei fatti. "Aalle ore 11,00 circa della giornata di ieri - dichiara Scalone - sono stato chiamato da un cittadino extracomunitario che stava lavorando presso un fondo di proprietà dei miei genitori che mi avvisava della presenza in loco di carabinieri che stavano effettuando dei controlli. Mi reco sul posto ed inizia la mia odissea.
Nonostante non fossi nè proprietario del fondo su cui insiste un autentico rudere disabitato da anni, nè intestatario di alcun contratto di fornitura di energia elettrica con l’Enel vengo sequestrato per cinque ore, arrestato, condotto presso la caserma di Fasano per le foto segnaletiche dove mi vengono rilevate le impronte digitali e, solo grazie ad un pm illuminato che ritiene non esserci esigenze cautelari, vengo rimesso in libertà alle ore 17. Quello che posso confermare è di non aver mai manomesso il contatore in questione anche perché l’energia elettrica che veniva consumata in quel rudere abbandonato poteva ammontare a pochi euro l’anno (nonostante si parla di una somma 4.500,00 euro nel triennio 2012-2015), che non sono né proprietario del fondo né intestatario del contratto con l’Enel, che non ho alcun motivo per utilizzare l’energia elettrica di detto immobile e che nulla può mai ricondurmi al reato contestatomi".  (Mauro De Carlo)