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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

In Puglia critiche dal centrodestra al dialogo Emiliano e M5S

Il centrodestra pugliese giudica come operazione da “Prima Repubblica” il dialogo tra movimento 5 stelle e Michele Emiliano, presidente Regione Puglia e segretario regionale PD. Nino Marmo, vicepresidente del Consiglio regionale uscente, commenta la vicenda affermando che “è squallido assistere a trattative da Prima Repubblica e la prima era molto meglio”.

Come è noto i grillini chiedono la Presidenza del Consiglio regionale, Emiliano risponde che se ne discuterà dopo la convalida degli eletti, cioè dopo che si sarà insediato il nuovo consiglio regionale. Subito dopo, forse temendo una nuova chiusura a riccio dei grillini, fa sapere di essere disposto a concedere anche più di un assessorato al Movimento 5 stelle.

Marmo (Forza Italia) non entra nel merito delle facoltà di Emiliano di assegnare eventuali assessorati regionali ai grillini ma gli contesta la possibilità di aggiudicare la poltrona più importante del Consiglio. In riferimento a quest'ultimo aspetto Marmo rivolgendosi ai grillini afferma che “loro non considerano che queste promesse Michele Emiliano non può mantenerle perché sono e restano prerogative dell’assise regionale. Il neo governatore dovrebbe ringraziare i pugliesi e attenersi al ruolo che l’elettorato gli ha assegnato. Non riconosco salvatori della Patria con il potere taumaturgico di assicurare ruoli di ‘garanzia’, la cui indicazione spetta ad altri. La serietà delle proposte, di Emiliano e dei grillini, la valuteremo dal comportamento. Ma sono stufo di assistere a questo teatrino di chi tenta di svilire il Consiglio regionale, espressione del popolo sovrano, offrendo disponibilità per cose (e incarichi) che scaturiscono dal voto libero di ogni Consigliere. I ruoli saranno determinati dai numeri posseduti in aula e non da un deus ex machina che vorrebbe fagocitarla! Emiliano – conclude Marmo - si concentri sulla Giunta e sulle questioni urgenti della Puglia perché, dopo i dieci anni di governo suo e di Vendola, ce ne sono davvero tante che attendono ancora una risposta”.

Sulla stessa lunghezza d'onda di Marmo c'è un altro esponente del centrodestra: Ignazio Zullo, neoeletto nelle liste di “Oltre con Fitto”. “Emiliano continua a partecipare al festival della demagogia, nella evidente incapacità di dettare l’agenda delle risposte ai problemi pressanti della Puglia, cercando di strappare applausi con la teatralità che gli è solita, senza spiegare alla gente come stanno effettivamente le cose”.

Per Zulllo, quindi, Emiliano starebbe tentando di superare Grillo sul terreno della demagogia.
“Emiliano si sta appropriando dei cavalli di battaglia di Grillo – dichiara Zullo. Siamo partiti dalla tesi che la parità di genere è il 50% della presenza femminile in giunta, quando la legge non prevede questo ma la presenza femminile ed ovviamente, i due posti assegnabili per Statuto ad Assessori esterni sono più che sufficienti per garantirla. Non potendo onorare le promesse pre-elettorali, ne vorrebbe cinque ma non dice alla Puglia che cinque donne, tutte esterne, portano ad aumentare i costi. Prosegue con l’ammiccamento al Movimento 5 Stelle al quale avrebbe voluto donare un assessorato per carpire la loro buona fede e creare un consociativismo di fatto in Consiglio, col preciso intento di annullare ogni voce contro il suo strapotere”.

In effetti il neo governatore, intervento a radio24, ha affermato sostanzialmente di voler ad una partecipazione ampia di M5S nella costituenda giunta regionale pugliese. "Su questo c'è da parte mia - ha detto infatti Michele Emiliano - una disponibilità totale. Il M5S è una delle possibilità che questo Paese ha, insieme al Pd, di rendere migliore l’Italia. Ma bisogna farlo governando insieme, anche senza alleanze di sistema. Noi e loro abbiamo due programmi molto simili. Quindi rimane la mia offerta per un posto in Giunta, anzi potrebbe esserci per quel che mi riguarda anche più di un assessore del M5S".  

Come è noto il M5S, ha già risposto di non voler accettare alcun assessorato ma ora chiede un ruolo di garanzia come la presidenza del Consiglio regionale. “Emiliano anche su questo – afferma Zullo - tergiversa e fa teatro, secondo un copione che conosce a memoria e che recita non appena gli è possibile”.

C'è anche un'altra questione importante in questi giorni nel dibattito politico ed in particolare nel dialogo M5S ed Emiliano. Ciascuno dei due soggetti politici sta gareggiando per dimostrare agli elettori chi è più bravo nel tagliare gli stipendi dei nuovi consiglieri regionali. Su questo Zullo ha una sua teoria che, se confermata, svelerebbe una sorta di inganno da parte sia di Emiliano che dei grillini nei confronti dei pugliesi.
“Il taglio degli stipendi ai consiglieri regionali, equiparandoli a quello del sindaco della città capoluogo fa prendere tanti applausi ad Emiliano – spiega Zullo – ma lui sa perfettamente che questo non è possibile ed è più dispendioso per le casse pubbliche. Gli stipendi dei consiglieri regionali sono stabiliti da una legge del 2012 varata dal Governo Monti, che ha ovviamente valore in tutta Italia. Monti, nel definire le indennità dei Consiglieri Regionali ha tenuto conto del fatto che il ruolo del consigliere regionale è evidentemente diverso da quello del sindaco, il cui mandato elettorale è circoscritto alla città e non a tutta la regione come previsto dalla Statuto. Ma se ciò dovesse avvenire, per l’erario pubblico si aggraverebbero i costi – dichiara Zullo - poiché Emiliano non spiega alla gente che quanto percepito dal consigliere regionale è omnicomprensivo di qualsiasi spesa e che il consigliere regionale dipendente pubblico ha l’obbligo di lasciare il suo posto di lavoro senza percepire alcun emolumento; al contrario il sindaco percepisce il suo emolumento da lavoro pubblico incrementato dall’indennità di funzione da sindaco sia pure decurtato del 50%, ha diritto al rimborso spese per tutte le attività svolte nell’ambito del mandato e per funzioni istituzionali e, al termine del mandato percepisce la buonuscita che al consigliere regionale Monti ha tolto. Di conseguenza, se si applicasse alla Regione quello che sostiene Emiliano, certamente l’erario spenderebbe di più”.

Questa la tesi esposta dall'esponente di “Oltre con Fitto”. Insomma, secondo questo ragionamento, il taglio degli stipendi sarebbe una trovata pubblicitaria dal risultato beffardo per i pugliesi e addirittura dannoso per le casse regionali.

“Emiliano sta facendo teatro – afferma Zullo – e ciò significa illudere la gente di Puglia che invece ha bisogno di capire come intende riorganizzare la sanità, eliminando i super-ticket e le maggiorazioni di tassazione Irpef e Irap da una parte e le liste di attesa dall’altra. Emiliano dovrebbe spiegare come intende risolvere il problema dei rifiuti che salassa le famiglie con la tassazione; come intende efficientare la spesa dei fondi comunitari e snellire le procedure burocratiche della Regione che impediscono e ritardano l’investimento pubblico e privato con gravi riflessi negativi su occupazione e lavoro.”

Infine Zullo ironizza sui trentamila posti di lavoro che Emiliano aveva promesso ai baresi da sindaco: “a Bari non li anno visti neppure coloro che si erano muniti di binocolo!" (Carmelo Molfetta)