Aumentano gli sfratti. Impegno per il nuovo governo della Puglia
“I dati sull’incremento record degli sfratti in Puglia devono spingere a mettere mano ad interventi di edilizia residenziale e popolare, per rispondere alla fame di case”. Il presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna commenta i dati sull’emergenza abitativa, che definisce “terrificanti”.
Nel 2014 le province pugliesi hanno fatto segnare un’impennata allarmante di sfratti. La percentuale pugliese si attesta al +57,93%, con punte del +162% nella Bat e del +128 a Brindisi. Solo nel leccese si segnala una diminuzione del 17,54%, ma restano pesanti i numeri in provincia di Foggia (+68%), di Bari (+ 63%) e in misura minore di Taranto (+27,86%).
Altro elemento da considerare, per Introna, “è che in gran parte gli sfratti sono stati dichiarati per morosità, più che per fine locazione o esigenze del locatario, segno della difficoltà delle famiglie, provate dalla lunga crisi economica e dalla conseguente disoccupazione”.
Le pubbliche amministrazioni devono assumere ogni iniziativa utile, “perché tutti i provvedimenti che incidono sul patrimonio residenziale si traducono in una boccata d’ossigeno tanto per le famiglie senza casa che per l’intero settore dell’edilizia. Ogni risorsa spesa moltiplica i suoi effetti nelle ricadute effettive sui pugliesi e sull’industria del mattone”.
Il presidente ha ricordato gli interventi della Regione e del Consiglio regionale. Nella legislatura appena terminata, sono stati estesi i termini per migliorare il patrimonio edilizio e sono state approvate all’unanimità la legge d’attuazione del piano casa e quella sull’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica. Misure che cercano tra l’altro di venire incontro a situazioni familiari e personali di serio disagio sociale dei cittadini con i redditi più bassi.
“Sono più che certo – dichiara Introna – che il neo presidente Michele Emiliano inserirà nella sua agenda una riflessione su questa preoccupante situazione, tra le priorità del primissimo periodo, per adottare provvedimenti che rafforzino quanto i governi regionali di centrosinistra hanno già avviato negli ultimi dieci anni”.
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