Rinviati i congressi regionali PD in Puglia, Liguria e Veneto
Puglia, Veneto e Liguria dovranno rimandare i loro congressi regionali al 2016. Il Pd ha sospeso, infatti, le procedure congressuali e rinviato al periodo compreso tra marzo e maggio 2016 le elezioni delle tre assemblee regionali e dei rispettivi segretari. La comunicazione ufficiale è giunta dal vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini. Quest'ultimo ha fatto sapere che nel frattempo sono allo studio modifiche allo statuto sul metodo di elezione degli organi regionali. Tali modifiche saranno al vaglio della prossima assemblea nazionale del partito. E' intendimento del partito quindi fare in modo che tutti gli organismi siano eletti con le stesse regole.
Nella lettera inviata a segretari e presidenti dell’assemblea del partito in Puglia, Liguria e Veneto Guerini ha fatto sapere che “la commissione nazionale Forma-Partito ha il compito di portare alla discussione dei circoli e degli organismi dirigenti territoriali alcune proposte di modifiche statutarie le quali successivamente andranno discusse ed approvate durante lo svolgimento della prossima assemblea nazionale, ha dibattuto di eventuali modifiche al metodo attualmente previsto dallo statuto nazionale per la elezione dei segretari e delle assemblee regionali".
"Attualmente i segretari regionali e le relative assemblee si eleggono nello stesso identico modo in cui si eleggono il segretario e l’assemblea nazionale". Perciò, precisa la lettera, "onde evitare che si possa eleggere un segretario regionale con regole che si dovessero rivelare superate dopo breve tempo e soprattutto per evitare che i segretari regionali e le relative assemblee possano essere elette con regole difformi da regione a regione, viene stabilito che la elezione dei segretari regionali e le relative assemblee regionali della Liguria, della Puglia, del Veneto, e di tutte quelle regioni che dovessero eventualmente trovarsi nella medesima condizione avverrà in un arco temporale compreso tra il 1 marzo e il 31 maggio 2016".
Ieri scadeva il termine per la presentazione delle candidature. Sono stati in due a depositare le firme necessarie per candidarsi: Stefano Minerva, giovane dirigente del partito e ritenuto delfino di Emiliano e l’eurodeputata Elena Gentile. Quest'ultima, già assessore regionale alla Sanità nella giunta Vendola, è in netto contrasto con Emiliano. Il deposito delle firme e l'arrivo della lettera del vice presidente nazionale del partito sono arrivate quasi contestualmente.
Le reazioni alla decisione del rinvio non sono mancate. Emiliano : «Nessuno osi cambiare lo strumento essenziale della nostra storia. Non si può tornare alla brutta pratica della guerra di tessere finte».
Minerva: «Come promesso abbiamo consegnato entro i termini previsti dal regolamento le nostre firme. Prendiamo atto della sospensione del congresso e capiremo cosa succederà. Noi però abbiamo lanciato la sfida del cambiamento. Ma i congressi non si fermano con le lettere: vanno vinti e fatti sulla politica».
Elena Gentile sembra più preoccupata dall'incertezza sulla gestione del PD sino al congresso che al rinvio delle primarie: «Non mi sembra – afferma infatti Gentile - che da Roma abbiano detto che Emiliano dovrà restare al comando Ma, comunque, questo non è importante. Sabato sarò in assemblea: sarà necessario stabilire in che modo il partito sarà traghettato fino al congresso della primavera del 2016. La mia è una candidatura di popolo, non ho voluto essere sponsorizzata da nessun nome in vista, anche se sono in ottimi rapporti con Sergio Blasi».
Ma la battaglia per la guida del partito in Puglia non è solo tra Minerva e Gentile. Oltre a loro c'è , ovviamente, anche una “renziana doc”: Iaia Calvio ed è sostenuta dal sindaco di Bari, Antonio Decaro. (Mauro De Carlo)
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