Critiche di Forza Italia per gestione spazi Fiera del Levante
“Troppe ombre e poche luci sulla vicenda della concessione per la gestione degli spazi della Fiera del Levante di Bari. Una questione di primo ordine su cui, quindi, abbiamo inteso presentare un’interrogazione urgente diretta al Presidente della Giunta regionale, in qualità di Ente vigilante, affinché, previa sospensione dell’ultimo bando di gara, conferisca mandato al Direttore Area Finanza e Controlli della Regione Puglia, o in alternativa all’Anac, per verificare la veridicità di quanto da noi appreso sulla correttezza delle procedure. Ciò è richiesto dalla gravità delle questioni e dall’importanza delle decisioni che lo stesso Presidente della Regione andrà a prendere nei confronti dei soci fondatori dell’Ente, con ogni conseguente responsabilità”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Nino Marmo, Andrea Caroppo e Domenico Damascelli.
“Come è noto – aggiungono - l’Ente Autonomo Fiera del Levante, a seguito della modifica statutaria del 2012, manifestava l’interesse al ricevimento di proposte per la concessione in gestione di uno spazio fieristico per un periodo di 30 anni. Il bando, tuttavia, andava deserto sebbene fosse stato correttamente pubblicizzato. Ne seguiva un secondo bando di gara, il quale, viceversa, violava i principi sulla pubblicità stabiliti dal Codice degli Appalti, per non essere stato pubblicato sul GUCE né tantomeno sul GURI, ma inviato via mail ad associazioni fieristiche ed altri soggetti potenzialmente interessati.
Così, il Consiglio Generale dell’Ente del 22.12.2014, dopo che il primo bando era andato deserto, rendeva pubblico il secondo avviso. Gli ideatori ‘politici’ del bando, sebbene abbiano provato a salvaguardare la formalità legale dello stesso, tradivano l’intenzione, neanche troppo velata, di circoscrivere la gara all’interno di confini locali, da tempo terra di ‘amici della Fiera’. Dall’analisi dei fatti, emerge plasticamente come il secondo bando, appare “cucito” addosso alle caratteristiche del RTI aggiudicatario, l’unico a partecipare e vincere. Tale asserzione ha quali suoi addentellati fattuali nelle considerazioni, già note, sull’esiguità (e la viltà) dei canoni di concessione. La posizione dominante è ricoperta dalla Camera di Commercio di Bari, che si è garantita per un periodo di tempo lunghissimo profitti ingenti a fronte di costi irrisori e atteggiandosi – cosa ancora più grave – come un soggetto privato. L'ipotesi che vi fosse la volontà di assicurarsi un certo tipo di concorrente appare confermata da quanto emerge dal verbale della seduta del 03.09.2014 del Consiglio Generale della Fiera del Levante, ossia ben tre mesi prima la citata delibera del medesimo Consiglio con la quale si rendeva pubblico l’avviso per la gestione degli spazi. Ebbene, in quella seduta c'era anche, sembra del tutto casualmente, il Presidente di Ferrara Fiere.
Il fato ha poi voluto che il Gruppo Fiera di Bologna si trovasse, diversi mesi dopo, a far parte del RTI aggiudicatario del secondo bando. Ciò che appare ancora più grave è che in quella sede il Consiglio Generale autorizzava all’unanimità la consegna al Presidente di Ferrara Fiere dei dati aziendali dell’Ente fieristico barese. In definitiva, la stazione appaltante consegnava a un concorrente (rivelatosi tale) i dati aziendali prima che lo stesso partecipasse al bando di gara e se lo aggiudicasse! Ma v’è di più. Il Consiglio Generale della Fiera del Levante, nella seduta del 14.07.2015 deliberava all’unanimità di approvare la proposta presentata dal Raggruppamento Camera di Commercio di Bari, Ferrara Fiere, Bologna Fiere e Sogecos, seppur recependo la precisazione – meramente di facciata – che sembrerebbe avanzata dal consigliere Persichella nella medesima seduta, in merito ai compiti da demandare alla costituenda Commissione all’uopo nominata per definire la proposta di contratto di concessione alla Newco vincitrice. In definitiva, sembra confermato quanto riportato qualche giorno fa da un noto quotidiano locale con riguardo alla privatizzazione della Fiera del Levante, e cioè che “Il presidente della Camera di commercio di Bari tratta con sé stesso”.
“Ne consegue che ciò che doveva essere una operazione di privatizzazione della gestione di un Ente pubblico si è sostanzialmente risolta in una cessione da un soggetto pubblico a un altro. Adesso –concludono i consiglieri Fi - ci aspettiamo una serissima valutazione e risposta da parte del presidente della Giunta regionale”.
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