Un ministro per il Mezzogiorno. Lo chiede presidente consiglio regionale Puglia
Il Governo Renzi ha reso note le linee guida del Masterplan per il Mezzogiorno: “va tutto bene, ma le risorse sono sempre le stesse, spalmate in un periodo di sette anni dal 2016 al 2023 “. È il commento del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, al progetto per il Sud.
“In questa fase, va registrato come positivo lo sforzo del Governo nazionale di intervenire a sostegno del Mezzogiorno, per invertire le tendenze in corso e dare nuovo slancio allo sviluppo economico, produttivo e sociale dei territori meridionali. Il Patto per il Sud costituisce un’occasione storica per provare a trasformare il Meridione in un’area realmente attrattiva dal punto di vista non solo turistico, ma industriale e produttivo. Enormi sono le potenzialità umane, ambientali, infrastrutturali, imprenditoriali presenti sui territori che contraddicono quotidianamente i luoghi comuni di un Sud piagnone e incapace”.
E tuttavia, sarebbe “assai utile”, secondo il presidente Loizzo, puntare alla qualità della spesa, al coordinamento e alla concentrazione degli investimenti, per grandi scelte infrastrutturali e ambientali a carattere interregionale. “E in questa direzione, risulterebbe quanto mai significativo superare l’incertezza a livello nazionale tra Agenzia per il Mezzogiorno e Dipartimenti vari, ripristinando il Ministero per il Mezzogiorno e la coesione sociale”, dichiara Loizzo.
Tuttavia, chiede il presidente del Consiglio regionale pugliese, “le risorse finanziarie con cui si voglio implementare i Patti con le Regioni e con le Città metropolitane sono sempre quelle già assegnate dei fondi comunitari 2014-2020 o si vogliono finalmente mettere in campo i 58 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione, sempre del 2014-2020?”.
Infine, per Loizzo sarebbe efficace, come hanno sostenuto alcuni parlamentari del PD, dare continuità alla fiscalizzazione degli oneri contributivi per i nuovi assunti, ma concentrandoli e limitandoli al Mezzogiorno. Andrebbero anche differenziati a vantaggio del Meridione gli sgravi fiscali per le imprese e riviste le norme sul patto di stabilità”.
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