Sab23112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Un ministro per il Mezzogiorno. Lo chiede presidente consiglio regionale Puglia

Il Governo Renzi ha reso note le linee guida del Masterplan per il Mezzogiorno: “va tutto bene, ma le risorse sono sempre le stesse, spalmate in un periodo di sette anni dal 2016 al 2023 “. È il commento del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, al progetto per il Sud.
“In questa fase, va registrato come positivo lo sforzo del Governo nazionale di intervenire a sostegno del Mezzogiorno, per invertire le tendenze in corso e dare nuovo slancio allo sviluppo economico, produttivo e sociale dei territori meridionali. Il Patto per il Sud costituisce un’occasione storica per provare a trasformare il Meridione in un’area realmente attrattiva dal punto di vista non solo turistico, ma industriale e produttivo. Enormi sono le potenzialità umane, ambientali, infrastrutturali, imprenditoriali presenti sui territori che contraddicono quotidianamente i luoghi comuni di un Sud piagnone e incapace”.
E tuttavia, sarebbe “assai utile”, secondo il presidente Loizzo, puntare alla qualità della spesa, al coordinamento e alla concentrazione degli investimenti, per grandi scelte infrastrutturali e ambientali a carattere interregionale. “E in questa direzione, risulterebbe quanto mai significativo superare l’incertezza a livello nazionale tra Agenzia per il Mezzogiorno e Dipartimenti vari, ripristinando il Ministero per il Mezzogiorno e la coesione sociale”, dichiara Loizzo.
Tuttavia, chiede il presidente del Consiglio regionale pugliese, “le risorse finanziarie con cui si voglio implementare i Patti con le Regioni e con le Città metropolitane sono sempre quelle già assegnate dei fondi comunitari 2014-2020 o si vogliono finalmente  mettere in campo i 58 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione, sempre del 2014-2020?”.
Infine, per Loizzo sarebbe efficace, come hanno sostenuto alcuni parlamentari del PD, dare continuità alla fiscalizzazione degli oneri contributivi per i nuovi assunti, ma concentrandoli e limitandoli al Mezzogiorno. Andrebbero anche differenziati a vantaggio del Meridione gli sgravi fiscali per le imprese e riviste le norme sul patto di stabilità”.