Ancora polemiche tra Berlusconi e Raffaele Fitto dopo l'ingresso di Adriana Poli Bortone in Forza Italia
L'ex senatrice di Alleanza nazionale, Adriana Poli Bortone, è ora ufficialmente in Forza Italia. Il passaggio l'ha fatto assieme a tutto il suo gruppo di “Io Sud" che è il movimento da lei fondato. Altrettanto ufficiale è quindi l'abbandono di ogni collegamento diretto con Fratelli d'Italia. Con il partito guidato da Giorgia Meloni la leccese Poli Bortone aveva già rotto i legami in campagna elettorale per le regionali. In quell'occasione, come si ricorderà, Poli Bortone è stata candidata da Forza Italia e non sostenuta da Fratelli d'Italia che preferirono schierarsi con Schittulli, oncologo ed ex presidente della Provincia di Bari. Forse è stato proprio quello strappo a fare decidere Adriana Poli Bortone ad entrare ufficialmente in Forza Italia anche se lei offre un'altra spiegazione: "chi vuole continuare a fare politica, lo fa con un partito che ha al suo vertice una persona che rappresenta un combattente, un eroe in questo panorama politico, qual è Silvio Berlusconi".
Adriana Poli Bortone, ex senatrice di Alleanza nazionale, ex ministro alle risorse agricole con il governo Berlusconi (1994-1995) ed ex sindaco di Lecce (1998-2007), alle scorse regionali in Puglia è stata il candidato presidente di Forza Italia e Noi con Salvini.
Per commentare il nuovo ingresso si è scomodato direttamente Silvio Berlusconi il quale ha affermato che "Adriana Poli Bortone è una personalità di grande capacità ed esperienza, amata e stimata dai pugliesi" e che con lei “Forza Italia tornerà a essere punto di riferimento di tutto il centrodestra in Puglia. Confido molto nel valore aggiunto che la sua partecipazione porterà al nostro movimento".
Berlusconi ne ha approfittato per lanciare frecciatine al veleno contro Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti: "Io non ne ho mai fatto una questione personale né con lui né con i suoi altri. Fitto ha scelto la strada dell'isolamento e dell'ininfluenza politica nel tentativo di salvaguardare una piccola rendita di posizione a livello locale per sé e per i suoi amici".
La risposta di Fitto: “Se sono così ininfluente, come mai mi attacca a testa bassa? Purtroppo per lui, dal Nazareno al caos di Roma, il disastro della sua azione in questi due anni è sotto gli occhi di tutti. Noi lavoriamo per dare un futuro al centrodestra. Ma forse, ai suoi occhi, il problema è proprio questo.”.
Uno dei motivi del distacco di Fitto da Berlusconi è certamente la questione dell'utilizzo del metodo primarie per scegliere il leader del centrodestra e anche i candidati sindaci. A proposito di amministrative va ricordato che a Roma, ad esempio, Berlusconi sostiene Bertolaso mentre Fitto e Idea di Quagliarello appoggiano la candidatura di Alfio Marchini e che vorrebbero comunque che Bertolaso e Marchini si misurassero in vere primarie.
Dice Fitto: “Lancio una proposta per fermare il suicidio politico del centrodestra in corso a Roma, tra candidature a perdere, egoismi di parte, e soprattutto volontà di bloccare il centrodestra verso il 2018. Invece, per sbloccare la situazione, propongo elezioni primarie (vere: partecipa chi ha documento e tessera elettorale, quindi no a consultazioni casuali e confuse) il 13 marzo, una settimana dopo quelle del Pd.
Noi sosterremo Marchini con convinzione. Gli altri si rendano disponibili a una gara per scegliere un candidato unico alternativo a Pd e Cinquestelle. Anche perché c’è un punto di fondo. Che vuol dire “consultare i cittadini”? Una consultazione vera si fa solo con le primarie. Altrimenti è solo un modo tattico per prendere tempo, e magari per trattare altre situazioni”.
Ma in Puglia fa rumore, nonostante fosse prevedibile, l'ingresso di Adriana Poli Bortone in Forza Italia che spiega: “Non è facile per Silvio Berlusconi mantenere ritmi, forza e impegno, ma lui lo fa e noi ritroviamo la motivazione per fare politica, cercando di mettere nell’attività politica di Forza Italia quelli che sono i nostri impegni: il meridionalismo, il lavoro in termini sociali, tentando di moderare quella spinta eccessivamente liberista che abbiamo trovato qualche volta nell’attività politica di Forza Italia”. (Mauro De Carlo)
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