Il commento del presidente della Regione Puglia al caso Tempa Rossa e alle dimissioni della ministra Guidi
Michele Emiliano è scandalizzato per quanto è accaduto sulla questione Tempa Rossa. A Taranto, a margine di una manifestazione con i vertici della Cgil finalizzata soprattutto a fare il punto della situazione sul futuro dell'Ilva, non si è sottratto alle domande dei giornalisti che gli chiedevano di commentare lo scandalo Tempa Rossa e le dimissioni della ministra allo sviluppo economico, Federica Guidi.
“Se basta così poco per ottenere un emendamento in un provvedimento legislativo, onestamente la preoccupazione è altissima. È tutto talmente evidente – ha detto Emiliano - che non ha bisogno di spiegazioni. C’è una telefonata che dice tutto e sulla quale il Paese intero deve riflettere perché non è una questione che riguarda solo il Ministro”.
Giorno 17 si vota per il referendum sulle trivelle in mare, battaglia che vede tra i promotori e forti sostenitori del fronte del “si” la Regione Puglia e soprattutto proprio Michele Emiliano che è in netto contrasto con la posizione espressa sia dal Governo Renzo che dai massimi dirigenti nazionali del proprio partito. Emiliano ha unito le due questioni, referendum e Tempa Rossa, per affermare che “abbiamo bisogno di disinquinare o di evitare l’inquinamento non solo dell’ambiente, ma anche delle istituzioni. Questo disinquinamento delle istituzioni è un processo democratico, che va condotto con grande rigore e con grande senso della Costituzione: senza questi due elementi, sarà difficile venir fuori da una vicenda sulla quale evidentemente il Paese intero deve riflettere.
Il progetto ‘’Tempa Rossa’’ prevede lo stoccaggio e la movimentazione di 2,7 milioni di tonnellate annue di greggio estratto dall’omonimo giacimento in Basilicata e include una condotta petrolifera lunga 136 chilometri, da Taranto alla Basilicata. Il greggio sarà infatti stoccato in due enormi serbatoi situati nella raffineria di Taranto e trasportato verso altre raffinerie. Questo comporterà un imponente aumento del traffico di petroliere in Mar Grande, nel Golfo di Taranto e potrebbe avere conseguenze di natura ambientale sia in fase di stoccaggio sia in fase di movimentazione, oltre a causare un aumento del rischio di incidenti rilevanti.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in un'intervista televisiva, ha anche criticato la gestione del progetto Tempa Rossa per gli aspetti riguardanti le royalty. Emiliano ha definito “una vergogna” il fatto che si sia contrattato con Total il ristoro ambientale solo per la parte lucana e non per quella tarantina. “Per Taranto non si è previsto nulla, a fronte di gravi rischi ambientali e di “80-100 posti di lavoro al massimo” per il territorio del capoluogo ionico, ha detto il governatore della Puglia. (Cosima Miacola)
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