Rimproveri alla Politica dal vescovo di Lecce D'Ambrosio
Il vescovo di Lecce Domenico D'Ambrosio rimprovera la Politica e lo fa in occasione della festa in onore dei Santi Patroni Oronzo, Giusto e Fortunato. Ovviamente rivolge tante esortazioni anche ai cittadini leccesi invitandoli a cogliere il vero messaggio cristiano di questi festeggiamenti. Vi proponiamo, da una pubblicazione del settimanale cattolico "L'Ora del Salento", uno stralcio delle risposte fornite al giornalista Vincenzo Paticchio.
"È evidente - dice il vescovo D'Ambrosio - che le feste patronali coinvolgono tutte le comunità in un momento di gioia e di festeggiamenti ed è bello che vi sia anche una dimensione di sano divertimento, di dialogo, d’incontro. È necessario però un ridimensionamento in quanto sono convinto che questi aspetti ormai abbiano preso il sopravvento. Buona parte di responsabilità è certamente interna alla Chiesa che probabilmente non ha “colto positivamente” un’occasione in cui tutto il popolo si raduna per veicolare il messaggio. Di fatto le nostre feste patronali, si riducono a momenti celebrativi, processionali, spirituali, ma il tutto non è accompagnato da un’adeguata riscoperta di quelli che sono i valori che una religiosità popolare riesce ad esprimere e che noi Chiesa, in qualche modo, abbiamo accantonato trovandoci a dover correre dietro ad una situazione che non è più quella di una volta. Ci siamo ritrovati ad essere impreparati ,perché non abbiamo camminato di pari passo col desiderio della gente di vivere la festa unitamente al messaggio da annunciare: i Santi come vie di perfezione affinché siano per noi modelli di vita cristiana. Per troppo tempo li abbiamo visti lontani, abbiamo acceso loro i ceri e li abbiamo festeggiati, ma il loro messaggio più profondo non ha colpito la nostra vita e la Chiesa ne è responsabile.
Nella nostra Chiesa e nella nostra terra la solidarietà è autentica, attiva, non manca la condivisone. Ne esistono, infatti, numerose espressioni nelle nostre comunità verso chi vive ai margini. Ritengo che, in questo momento storico dovremmo vincere un po’ la paura del futuro, ma questo non può essere solo sforzo della Chiesa. La paura per il domani si vince solo se a livello concreto con l’ausilio di coloro che hanno il potere e il dovere di accompagnare la crescita e lo sviluppo delle comunità, impegnandosi veramente per creare situazioni in cui non vi è rifugio nel privatistico e nell’egoismo per garantirsi il minimo esistenziale. Troppe promesse - dichiara il Vescovo D'Ambrosio - vengono fatte, ma i dati sulla povertà, giorno per giorno, vanno sempre più giù. Ormai non si parla più di crescita zero ma addirittura di crescita sottozero. Probabilmente, se vi fosse una politica un po’ diversa capace di riagguantare i brandelli di speranza che ancora persistono, forse si faciliterebbe l’apertura a gesti di solidarietà. Ma è pur vero che molti fanno delle loro briciole, un pegno di solidarietà per chi non ha nemmeno quelle da raccogliere."
- Dettagli