Dom24112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Rimproveri alla Politica dal vescovo di Lecce D'Ambrosio

Il vescovo di Lecce Domenico D'Ambrosio rimprovera la Politica e lo fa in occasione della festa in onore dei Santi Patroni Oronzo, Giusto e Fortunato. Ovviamente rivolge tante esortazioni anche ai cittadini leccesi invitandoli a cogliere il vero messaggio cristiano di questi festeggiamenti. Vi proponiamo, da una pubblicazione del settimanale cattolico "L'Ora del Salento", uno stralcio delle risposte fornite al giornalista Vincenzo Paticchio.

"È evidente - dice il vescovo D'Ambrosio - che le feste pa­tronali coinvolgono tutte le co­munità in un momento di gioia e di festeggiamenti ed è bello che vi sia anche una dimensione di sano divertimento, di dialogo, d’incontro. È necessario però un ridimensionamento in quanto sono convinto che questi aspetti ormai abbiano preso il soprav­vento. Buona parte di respon­sabilità è certamente interna alla Chiesa che probabilmente non ha “colto positivamente” un’occasione in cui tutto il po­polo si raduna per veicolare il messaggio. Di fatto le nostre feste patronali, si riducono a momenti celebrativi, processio­nali, spirituali, ma il tutto non è accompagnato da un’adeguata riscoperta di quelli che sono i valori che una religiosità popo­lare riesce ad esprimere e che noi Chiesa, in qualche modo, abbiamo accantonato trovando­ci a dover correre dietro ad una situazione che non è più quella di una volta. Ci siamo ritrovati ad essere impreparati ,perché non abbiamo camminato di pari passo col desiderio della gen­te di vivere la festa unitamente al messaggio da annunciare: i Santi come vie di perfezione affinché siano per noi model­li di vita cristiana. Per troppo tempo li abbiamo visti lontani, abbiamo acceso loro i ceri e li abbiamo festeggiati, ma il loro messaggio più profondo non ha colpito la nostra vita e la Chiesa ne è responsabile.

Nella nostra Chiesa e nella no­stra terra la solidarietà è auten­tica, attiva, non manca la condivisone. Ne esistono, infatti, numerose espressioni nelle no­stre comunità verso chi vive ai margini. Ritengo che, in questo momento storico dovremmo vin­cere un po’ la paura del futuro, ma questo non può essere solo sforzo della Chiesa. La paura per il domani si vince solo se a livello concreto con l’ausilio di coloro che hanno il potere e il dovere di accompagnare la cre­scita e lo sviluppo delle comuni­tà, impegnandosi veramente per creare situazioni in cui non vi è rifugio nel privatistico e nell’e­goismo per garantirsi il minimo esistenziale. Troppe promesse - dichiara il Vescovo D'Ambrosio - vengono fatte, ma i dati sulla povertà, giorno per giorno, van­no sempre più giù. Ormai non si parla più di crescita zero ma addirittura di crescita sottozero. Probabilmente, se vi fosse una politica un po’ diversa capace di riagguantare i brandelli di speranza che ancora persistono, forse si faciliterebbe l’apertura a gesti di solidarietà. Ma è pur vero che molti fanno delle loro briciole, un pegno di solidarietà per chi non ha nemmeno quelle da raccogliere."