Damascelli. L'Asl BA garantisca l'assistenza scolastica ai diversamente abili
"Ho sollevato la questione a novembre scorso, presentando un'interrogazione consiliare per chiedere il ripristino di un servizio pubblico improvvisamente interrotto, ricordando alla Regione Puglia che l'assistenza agli alunni diversamente abili, nel percorso di studi scolastici, costituisce un'irrinunciabile priorità. Ho, quindi, presentato una nuova interrogazione urgente sulla questione degli insegnanti-educatori: l'ASL Bari, richiamandoli nell’organico amministrativo e sottraendoli dalle funzioni che svolgono da decenni, ha di fatto, e del tutto inaspettatamente, privato le scuole di fondamentali professionalità, che svolgono un servizio pubblico essenziale e delicato a sostegno di alunni affetti da particolari patologie, per i quali si ravvisa l’impellente necessità di ausilio". Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli. "Una decisione - aggiunge - maturata all'interno del processo di stabilizzazione del personale dell'azienda, nonostante gli insegnati-educatori fossero già assunti a tempo indeterminato. Le ASL Lecce e BAT, per esempio, si sono attenute a quanto disposto dalla Legge Regionale n. 40/2007 e, sulla base delle mansioni sino ad allora svolte, hanno provveduto a stabilizzare gli insegnanti educatori nei ruoli della sanità con il profilo di “educatore professionale” (qualifica affine a quella dell’insegnante educatore), assegnandoli al servizio di Neuropsichiatria Infantile (competente in materia di integrazione scolastica). Peraltro, risulta che i dirigenti degli istituti abbiano effettivamente fatto richieste all’ASL di Bari perché il prezioso percorso professionale reso da questo particolare tipo di docenti venga garantito con continuità presso le comunità scolastiche da essi dirette. Per questo - conclude Damascelli - chiedo agli assessori regionali al Welfare e alla Sanità se l’ASL di Bari abbia provveduto ad istruire tutta la procedura necessaria affinché gli insegnanti-educatori possano tornare immediatamente ad assicurare il loro servizio professionale presso le scuole, ricollocandoli nei loro naturali assetti professionali, garantendo così la necessaria assistenza agli studenti".
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