Ven22112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Critiche dal presidente del consiglio regionale Loizzo per i tempi di costruzione del nuovo ponte di Bari

E' ormai tutto pronto per l'inaugurazione a Bari del ponte dell’asse Nord Sud. Al taglio del nastro ci saranno il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il sindaco Antonio Decaro. La cerimonia domani, sabato 10, a margine dell’apertura della ottantesima edizione della Fiera del Levante. Il nuovo ponte collegherà via Tatarella con via Nazariantz. E' un gioiello dell'ingegneria: è uno dei pochi ponti strallati a pila sghemba al mondo e il più lungo del Mezzogiorno in ambito urbano. La struttura è sospesa a dieci metri d’altezza ed è lunga 626 metri. Questa struttura, quindi, è motivo di orgoglio non solo per i baresi ma per tutta la Puglia. Tuttavia non mancano, come spesso accade anche per i momenti più belli, qualche riflessione amara. A farla è il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo.
Il completamento dell’Asse Nord Sud e la sua imminente apertura alla circolazione, rappresentano un grande evento per la città di Bari e la sua area metropolitana. E su questo è d'accordo Loizzo tanto è vero che aggiunge: “Il ponte costituisce una delle grandi opere avviate negli anni scorsi che, nell’ambito della “rivoluzione dei trasporti”, gettarono le basi per uno straordinario ciclo di dotazioni infrastrutturali per Bari e per la Puglia”. Poi evidenzia, sia pure in modo elegante, che il merito non è solo in parte del sindaco Decaro: “Ricordo, con grande soddisfazione, il finanziamento avvenuto con la deliberazione regionale n. 1038 del 12 luglio 2006, di 32 milioni di euro (con fondi Cipe) assegnati dalla Giunta Vendola per la sua realizzazione. E ricordo anche la straordinaria sinergia, che all’epoca si riuscì a costruire con il sindaco Emiliano e l’assessore ai trasporti Decaro”.
Poi arriva la staffilata: “La soddisfazione legittima per questa nuova grande realtà ingegneristica – afferma Loizzo - induce, tuttavia, ad una riflessione circa i tempi eccessivi, oltre 10 anni, con i quali anche quest’opera è stata realizzata e sollecita, ancora una volta, il mondo delle istituzioni e delle imprese a considerare altrettanto strategica la necessità che le opere pubbliche vengano completate e rese disponibili in tempi più brevi, combattendo le lungaggini e le inerzie burocratiche”.