Dom24112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Curto risponde a Tomaselli sulle elezioni presidente Provincia di Brindisi

Il consigliere regionale Euprepio Curto risponde al senatore Tomaselli riguardo all'elezione del presidente della Provincia di Brindisi. 

“L’interesse  manifestato da molti sui rilievi espressi riguardo la possibile intesa tra FI e PD per la guida della Provincia di Brindisi, e per la consequenziale realizzazione di una lista comune, m’impone di chiarire che il  mio intervento non è influenzato da  alcuna motivazione localistica.

Gli è che è pur vero che in Politica le regole, anche quelle non scritte, talvolta possono essere violate. Ma pur sempre entro determinati limiti. Che, in tal caso sarebbero abbondantemente superati.

Il senatore Tomaselli - devo ammetterlo: con molta maestria - ha dato una spiegazione alla percorribilità di tale ipotesi, individuando nel fine istituzionale l’obiettivo che giustificherebbe un’intesa contro natura che potrebbe costituire motivo di notevole   imbarazzo sia per il centrodestra brindisino che  per il centrosinistra.

Ma questa tesi, che potrebbe pure andar bene con i neofiti, per quanto mi  riguarda, si presta ad alcuni rilievi. Uno in particolare: se  è vero che il fine è per davvero  ‘istituzionale’,   quale  migliore soluzione  di quella che  vedrebbe occupare i banchi di quello che ormai può essere considerato il simulacro della vecchia  Provincia da parte di coloro che in effetti rappresentano, meglio di chiunque altro,  le istituzioni sotto l’aspetto territoriale? Cioè i sindaci. Nessuno avrebbe da obiettare sulla qualifica istituzionale dei primi cittadini; i partiti non  comprometterebbero ulteriormente la propria credibilità  con intese di cui è già ambiguo il punto di partenza, ma ancor più oscuro quello di arrivo; il confronto tra le diverse aree politiche non verrebbe inquinato da una promiscuità indigesta ai più.  A tutto ciò si aggiunga che in tal modo verrebbe disinnescato il timer  di quella autentica bomba ad orologeria costituita dagli scontenti che potrebbero, se opportunamente guidati, costituire una potenziale maggioranza alternativa a quella ufficialmente proposta dai partiti maggiori.

In sintesi: se lor signori (del Pd e di Fi) riflettono un attimo si renderanno perfettamente conto  che una saggia inversione a ‘u’ sul tema non solo è doverosa ma è anche opportuna.

A loro resterebbe il gran risultato di avere evitato un errore politico mostruoso.

A noi quello di avere contribuito a ripristinare le regole del gioco”.