I quesiti dei Consorvatori e Riformisti sull'ipotesi di fusione di Aeroporti di Puglia con la napoletana Gesac
Il presidente del gruppo regionale Conservatori e Riformisti, Ignazio Zullo, critica il governatore della Puglia, Michele Emiliano, sull'ipotesi di fusione di Aeroporti di Puglia con la napoletana Gesac. Su questa situazione i Conservatori e Riformisti il 10 ottobre presentarono un'interrogazione urgente, quando cioè appresero che la privatizzazione e la fusione trale due società stava per essere decisa a margine di un incontro alla Fiera del Levante tra il presidente Emiliano e l'amministratore delegato di F2i (società che ha la regia dell'operazione), Renato Ravanelli. “Per capire se quanto veniva riportato dai mass media corrispondesse al vero – spiega Zullo – presentammo quell’interrogazione urgente anche per ricordare a Emiliano che stavamo discutendo di una società con un capitale di circa 13milioni di euro, di proprietà al 99,4 per cento della Regione. È quindi di proprietà di tutti i pugliesi, che nello Statuto prevede espressamente che la cessione delle quote azionarie ai privati dovesse avvenire con procedura di evidenza pubblica”. E' per questo che i Conservatori e Riformisti invitarono Emiliano a riferire il prima possibile in Consiglio regionale sui progetti futuri. A parere di CoR il comportamento di Emiliano non è istituzionale e stranamente egli “continua a rimanere silente”, salvo mandare in commissione (una settimana fa) il suo capo di gabinetto, Stefanazzi. “Ad oggi – afferma Zullo - non sappiamo se Emiliano condivide quanto è stato riferito oppure c’è il rischio di trovarsi di fronte all’ennesima presa di distanza di Emiliano dai suoi dirigenti o assessori”.
Ma cosa vogliono sapere i Conservatori e Riformisti dal presidente Emiliano? Vogliono risposte a queste domande:
“ritiene, come noi riteniamo, di essere venuto meno alle esigenze sottese dai principi di pubblicità, trasparenza e non discriminazione recati dall’art. 10 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica all’epoca vigente e previste anche dallo Statuto di AdP quando avveniva quell’incontro tra due amici al bar…pardon…a margine di una iniziativa tenutasi alla Fiera del Levante;
ritiene, come noi riteniamo, che abbia dato ancora una volta dimostrazione di incoerenza tra la sua propaganda di guerra alle lobby e quello che di fatto è avvenuto in un incontro tra la (legittima) partecipazione del rappresentante di un potente Fondo di Investimento e (l’inopportuna) partecipazione all’incontro di un Presidente di Regione che si proclama contro le lobby;
che e quando ha valutato analiticamente la convenienza economica dell'operazione, con particolare riferimento alla congruità del prezzo di vendita, alla tutela dei diritti consolidati in capo a personale e fornitori contrattualizzati, allo sviluppo strategico dell’aeroporto e della internodalità trasportistica pugliese;
perché non è stata condotta un’indagine di mercato che per la globalizzazione dei trasporti avrebbe potuto costituire un più vantaggioso rapporto con altro soggetto europeo o extraeuropeo se non addirittura una vera e propria gara ad evidenza pubblica al fine di comparare qualità e prezzo dell’alienazione;
se, da fautore della partecipazione popolare tanto da proporre un disegno di legge sulla partecipazione, non ritiene che la privatizzazione debba avvenire attraverso il coinvolgimento della collettività pugliese attraverso l’indizione di un referendum atteso che la privatizzazione non era considerata nel programma elettorale”.
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