Ven22112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Il problema dei fusti radioattivi presso il deposito CEMERAD di Statte, nel Tarantino

“Il problema dei fusti radioattivi, presso il deposito CEMERAD di Statte, va risolto una volta per tutte.”. Lo afferma il consigliere regionale Cosimo Borraccino che è anche presidente della Commissione consiliare affari generali e personale.
“I continui rimpalli che il Governo nazionale ha prodotto nel corso degli anni, rischiano – dichiara Borraccino - di nuocere alla salute e alla pazienza dei cittadini di un intero territorio che non può più aspettare ma che ha necessità di ricevere attenzioni immediate sulla tutela dell'ambiente e della salute.
Ancora una volta, torna alla ribalta delle cronache nazionali (in ultimo, se ne è occupata con un servizio la trasmissione “Le Iene”), la risaputa presenza di migliaia di fusti contenenti scorie radioattive, abbandonati da vent'anni in un deposito dell'ex ditta “Cemerad”, a pochi km da Taranto e a dalle abitazioni del comune di Statte. Un'area peraltro che è stata inserita, per la sua vicinanza, nel sito di interesse nazionale di Taranto e continua a pagare in malattia e morti un prezzo altissimo per le emissioni dell'area industriale. Una situazione che ha già visto svariate denunce e interpellanze parlamentari da parte del mio Partito, l'ultima è del 2014, a firma, tra gli altri, dell' On. Nicola Fratoianni, del coordinamento nazionale di Sinistra Italiana, e della Deputata di Taranto On.Donatella Duranti del gruppo Sinistra Italiana/SEL”.

Borraccino dichiara che il Governo nazionale, “dopo aver tentato di rimandare la vicenda alla Regione Puglia e al Comune di Taranto, ha stanziato una cifra a dir poco irrisoria, circa 10 milioni di euro, per gli interventi su quel deposito, un semplice capannone di lamiera dove sono stoccati 1140 metri cubi di rifiuti radioattivi ammassati in torri alte fino a venti metri. Appare evidente che, in tutti questi anni, i fusti abbiano subito un deterioramento. Quel deposito, a nostro avviso, deve essere bonificato e i fusti dovranno essere trasportati in un sito idoneo al trattamento delle scorie nucleari.”
La Regione Puglia e il Comune di Statte, dopo una lunga vicenda giudiziaria che vide il sequestro del deposito e il fallimento della Ditta “Cemerad”, hanno provveduto, con fondi regionali, alla caratterizzazione dei rifiuti ma senza l'intervento dello Stato che deve effettuare la bonifica, la situazione rimane critica. Ora Borraccino pensa che con quei 10 milioni di euro, il “Governo vorrebbe lavarsi le mani, ma noi non mitigheremo la nostra azione a difesa del territorio e della salute.
A giudicare dalla somma stanziata e dalla volontà espressa, appare evidente che il Governo non abbia intenzione di bonificare e dismettere il sito. Ricordo che gli ufficiali della forestale che perquisirono il sito trovarono su alcuni dei fusti una data di decadenza della radioattività individuata in 10.000 (diecimila) anni. Ancora una volta ci tocca constatare l'assenza di un progetto di bonifica totale del Sito “Cemerad”. Eppure i cittadini e il Comune di Statte la invocano da anni ed andrebbe avviata immediatamente.”