Introna commenta i due epidodi su Tosi e nozze indiane
“Prima le polemiche sul premio al sindaco di Verona Tosi ora quelle sul matrimonio indiano a Fasano, da pugliese avrei volentieri fatto a meno di commentare i due episodi che hanno segnato questo scorcio della nostra estate, ma proprio da cittadino di questa regione straordinaria non posso evitare di prendere le distanze da manifestazioni di ‘provincialismo’ che non si addicono alla Puglia moderna”. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna interviene con nota di colore sugli atteggiamenti che, dice, “non depongono affatto a favore di una regione che ha tagliato negli ultimi anni alcuni dei lacci che la tenevano legata ad una visione del Mezzogiorno arretrato e indolente”.
“Tradiscono la Puglia dell’accoglienza e rischiano di rappresentare un’offesa per tanti, capaci di inventarsi percorsi imprenditoriali innovativi, che hanno contribuito a fare della Puglia un brand internazionale, a rendere apprezzata e invidiata una grande industria turistica, forte di bellezze paesaggistiche straordinarie e di prodotti enogastronomici di eccellenza (siamo la capitale della dieta mediterranea), capace di offrire strutture ricettive di livello e servizi i qualità elevata, grazie alla professionalità degli operatori”.
Tutto ha portato la nostra regione a scalare le classifiche del turismo mondiale e ormai da più stagioni il numero dei turisti stranieri supera quello degli italiani.
“In questo contesto – osserva Introna- ritengo che il buon senso e il rispetto per quanto la comunità pugliese nella sua interezza ha saputo realizzare sconsiglierebbero cadute di stile come quelle nei confronti di Tosi, che era in Salento da turista e non in quanto leghista, e ancora di più manifestazioni di minoranze contro il matrimonio stile Bollywood, che trasformerà la Puglia in un set internazionale dell’accoglienza”.
“Il buon nome dei pugliesi e l’innata ospitalità sono un tratto distintivo di cui dovremmo essere orgogliosi e che dovremmo sempre valorizzare, tanto più che nell’occasione finirebbe per rivelarsi positivo, determinando nell’opinione pubblica indiana un clima favorevole alla restituzione dei nostri due marò”.
“Usiamo la tradizionale capacità di accoglienza per riconfermare la nostra vocazione al dialogo e al rispetto delle donne e degli uomini, senza distinzione di religione, cultura, provenienza e condizione sociale”.
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