Chiesta ai ladri restituzione spoglie del cantastorie Piccininno
Profanata e rubata la bara di Antonio Piccininno, uomo simbolo della canzone popolare del Gargano. E' un grave episodio che lascia facilmente immaginare la motivazione estorsiva dei profanatori. Insomma un po' ciò che accadde nel 2011 per la bara di Mike Buongiorno che fu trafugata e dopo 11 mesi ritrovata sulla riva di un canale. Non ci fu pagamento di alcun riscatto disse allora la moglie del popolare presentatore.
Ma se la famiglia di Mike Buongiorno aveva ampie possibilità di pagare un lauto riscatto è assai difficile immaginare questa stessa ipotesi per i familiari di Antonio Piccininno. Ed allora perché questo gesto così estremamente abominevole? Anche su questo aspetto stanno lavorando i carabinieri della locale stazione e della tenenza di Vico del Gargano, oltre ai reparti scientifici dell’Arma.
Per il momento è chiara la dinamica del trafugamento. I ladri a Carpino hanno scardinato la porta d’ingresso della tomba di famiglia dei Piccininno, divelto la lapide e portato via il sarcofago dell’artista.
Un uomo saggio e mite. Era questo l'amato “cantore con le nacchere”. Nella sua lunga vita (ha vissuto cent'anni) i canti popolari sono stati per lui momenti di gioia e ricordi e per chi li ascoltava un incantevole libro di cultura dei luoghi. Anche da morto continua ad essere tra le personalità più interessanti, autentiche e complesse della tradizione musicale del Gargano. Piccininno, ad ogni edizione del Carpino Folk Festival, era sempre presente. Insomma, un'istituzione. La sua eredità culturale è oggetto di studi.
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta, ha definito l'episodio “un gesto esecrabile che provoca in tutti noi sentimenti di rabbia e di sconcerto”. Piccininno ha raccontato la nostra terra e le nostre tradizioni come nessuno altro, traducendole in arte straordinaria. “Sono sentitamente vicino al dolore della sua famiglia e di tutti gli amici dell'Associazione "Cantori di Carpino" – ha detto Gatta. L'auspicio è che le forze dell'ordine assicurino alla giustizia i responsabili e restituiscano le spoglie dell'artista ai suoi affetti per una degna sepoltura".
Ora però c'è solo da sperare che le indagini possano concludersi rapidamente e che il corpo del buono e bravo Antonio possa tornare a riposare per l'eternità nella sua tomba di famiglia. (Cosima Miacola)
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