Contrasti per decisione del Comune di Lecce di aderire alla rete Ready
"E’ sconcertante l’adesione del Comune di Lecce alla rete Ready che, dietro la bella formula del contrasto alle discriminazioni, di fatto svolge attività di propaganda lgbt (tra le quali la promozione delle adozioni tra persone dello stesso sesso) e indottrinamento gender del personale dipendente pubblico, compreso quello impegnato in campo educativo e scolastico. L’opposizione di centrodestra a Palazzo Carafa chieda immediatamente la revoca della delibera perché Lecce esca da questa “rete” come, da ultimo, hanno deciso i primi cittadini di Trieste, Piacenza, Arezzo, Sesto San Giovanni e tanti altri", è la dura presa di posizione di Sud In Testa-Salvini Premier per bocca del suo consigliere regionale Andrea Caroppo.
"E’ sulla scorta dell’adesione a questa scellerata rete che, ad esempio, il Comune di Bari ha speso ben 80.000 € dei cittadini per imporre ai suoi vigili urbani un corso sulla c.d. “identità di genere” (gender), che si tengono corsi analoghi nelle ASL e, ancor peggio, agli insegnanti ai quali affidiamo i nostri bambini.
Credo che anziché sottoporre i propri dipendenti, dagli insegnanti di asili nido e delle scuole dell’infanzia agli addetti dell’Ufficio pubbliche relazioni, dagli assistenti sociali alla polizia municipale, a questi progetti di ri-educazione a spese dei contribuenti, finalizzati a convincerci tutti che non esistono il sesso maschile e femminile ma infiniti “generi” tra i quali ciascuno sceglie a piacimento, l’Amministrazione Comunale debba occuparsi delle vere priorità famiglie leccesi.
A questo proposito, mi permetto di invitare il centrodestra cittadino ed i suoi rappresentanti comunali a prendere posizione sul punto, tenuto conto che in tutta Italia uno dei primi gesti dei nuovi Sindaci di centrodestra è proprio quello di revocare l’adesione a questa rete. Diversamente nessuno si meravigli se i nostri elettori non ci premiano".
- Dettagli