I casi di Coronavirus in RSA a Troia, a Noicattaro e a Soleto, sono sintomatici di un pericolo latente. Cosa succederà a queste strutture? Quale sarà, se ci sarà, il loro futuro? Dopo la tragedia per la perdita di vite umane arriverà la tragedia di un’azienda socio-sanitaria stremata e senza più alcun futuro? Dove porteremo i nostri cari? Sono domande che si pone il Consigliere regionale Mario Conca che ha sollecitato il governatore della Puglia Michele Emiliano a prendere urgenti iniziative per prevenire il rischio di incremento del numero dei decessi.
"Propongo all'assessore alla Sanità Emiliano - dice Conca - di nominare un coordinatore regionale delle RSA, così come è avvenuto per le terapie intensive, perché possa vigilare sulla corretta applicazione delle buone pratiche atte a limitare i contagi, e i decessi, che vorrete mettere in campo su tutto il territorio pugliese. Mi permetto, sommessamente, di suggerirne alcune che sono la sintesi di accorati appelli ricevuti da più parti, interlocuzioni con famiglie preoccupate per i loro congiunti ed esperienze negative che le regioni del Nord hanno inteso condividere con tutti." Ecco elencate le proposte del consigliere regionale Mario Conca:
● Nomina di un coordinatore regionale;
● Utilizzo massimo di dispositivi di protezione individuali perché è dove si è più fragili che bisogna proteggersi e proteggere;
● Sostituzione del personale delle strutture convenzionate, posto in quarantena a seguito di positività accertata, attingendo alle migliaia di dipendenti Asl oggi non utilizzato per via dell'azzeramento dell'attività elettiva, ambulatoriale e distrettuale. Ove ciò non fosse possibile, ci si accordi con le cliniche private per poter richiamare dalla cassa integrazione i loro dipendenti, verosimilmente duemila persone, per un corretto ed osmotico rapporto di collaborazione. All'uopo ricordo che le infettivologhe della Asl Bari sono state inviate in comando nell'area Covid19 dell'Ospedale Miulli;
● Estendere la possibilità di soggiornare in hotel/strutture ricettive a tutto il personale delle aziende sociosanitarie convenzionate per tutelare le loro famiglie e la loro integrità psichica;
● Le dimissioni dai reparti di: medicina interna, geriatria, infettivi e terapia intensiva, devono avvenire solo dopo esito di tampone. Cito tali UOC perché sono quelli i reparti che in dimissione protetta portano pazienti in RSA;
● Tamponi a tutti gli operatori sociosanitari e agli utenti in carico per prevenire contagi che causerebbero certamente eventi infausti e per tranquillizzare gli addetti che vivono nel terrore di contagiarsi e, soprattutto, contagiare i propri cari;
"Le poesie e i disegnini dei bambini per i nonni di Parabita, o l'effetto placebo di una videochiamata con uno smartphone, sono cose che fanno bene al cuore - ammette Conca - ma non aiutano ad evitare danni eventuali e futuri. Bisogna prepararsi, facendo ogni sforzo possibile, perchè con gli inevitabili trasferimenti dei pazienti nel post acuzie per liberare i posti per acuti, la situazione rischia concretamente di generare".
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