Tammacco è ora membro del gruppo misto nel consiglio regionale della Puglia. Il commento di Pagliaro
Saverio Tammacco lascia "La Puglia Domani" ed entra nel gruppo misto del Consiglio regionale della Puglia. La decisione è stata comunicato oggi in consiglio regionale dopo aver polemizzato con il suo ex capogrupo Paolo Pagliaro che gli replica a muso duro. Tammacco ha motivato così la sua decisione: “Ci sono prassi in questo Consiglio che non sono ammissibili. Non è ammissibile che arrivi un parere tecnico del governo nel bel mezzo dell’Assemblea, dopo mesi di lavoro in commissione. E’ una questione di metodo che va affrontata. Nella fattispecie non si permette ai consiglieri regionali di lavorare al meglio e di dare il massimo apporto alle attività dell’aula e di valutare con cognizione di causa i documenti che vengono prodotti. Un’altra questione di metodo è quella che riguarda la conferenza dei capigruppo, che da prassi viene convocata un’ora o due prima dell’avvio dei lavori del Consiglio. Una prassi che non pone i consiglieri nelle condizioni di sapere per tempo quale sarà l’ordine del giorno e dunque di studiare le proposte, le mozioni o le interrogazioni di cui si discuterà. Nel mio caso specifico, la questione è ancora più aggravata dalla totale mancanza di comunicazione da parte del presidente del mio gruppo. Non mi interessa restare in un gruppo che di fatto non lo è. Per questo motivo da questo momento mi dichiaro fuori dal gruppo La Puglia Domani e comunico la mia adesione al gruppo misto”. L’annuncio è avvenuto nel corso della seduta odierna del Consiglio Regionale.
Non è mancata la pronta replica di Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani. “Un annuncio ex abrupto in Consiglio, senza il garbo istituzionale e il tatto personale di una comunicazione preventiva, mi sorprende ma non mi rammarica. Prendo atto serenamente – dice Pagliaro - della volontà del consigliere Tammacco di uscire dal gruppo La Puglia Domani (sotto il cui simbolo è stato eletto) per entrare nel misto, in attesa di nuova collocazione. Pur condividendo le sue rimostranze e contestazioni su alcune falle nel metodo di lavoro in Consiglio e nelle Commissioni, rimando al mittente le accuse di totale mancanza di comunicazione che mi vengono mosse. Ogni mio tentativo di collaborazione e di ricerca di azioni condivise e punti di contatto è caduto nel vuoto. Ciò premesso, la separazione è più che consensuale. Al collega Tammacco auguro buon lavoro e un percorso più confacente alle sue necessità politiche”.
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