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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

La proposta fatta da Vincitorio per modificare una legge regionale e rendere obbligatorio l'allontanamento da abitazioni e scuole di generatori di campi elettromagnetici

Spostare tralicci dalle scuole pugliesi. Per farlo è sufficiente modificare una specifica legge regionale ed è questa la richiesta che ha fatto Giancarlo Vincitorio, coordinatore regionale dell'Associazione italiana Stop 5G, al governatore della Puglia Michele Emiliano. La proposta fatta da Vincitorio è di obbligare che tutti i tralicci di impianti di telefonia e dell’Enel attualmente situati a distanze inferiori a 500 metri dalle scuole siano trasferiti altrove per eliminare qualsiasi rischio causato dall’inquinamento elettromagnetico su studenti, docenti e personale scolastico.

“La mia richiesta – spiega Vincitorio nella lettera inviata ad Emiliano - è motivata dal fatto che esistono in Puglia numerosi casi in cui tali installazioni irradianti risultano essere in prossimità di scuole come personalmente ho constatato, ad esempio, nel Comune di San Giovanni Rotondo. Lì c'è una scuola, che è l’istituto comprensivo Dante-Galiani frequentato da circa duemila persone, dista addirittura meno di cento metri da un traliccio con impianti e antenne di due società di telefonia. E’ evidente che tali impianti, indipendentemente dai valori di emissioni, generano un campo elettromagnetico che è comunque da considerare un fattore inquinante e che come tale grava sui frequentatori di quella scuola e le famiglie residenti in zona”.

Paradossalmente questo trasferimento degli impianti, indipendentemente dai valori delle emissioni, era possibile farlo 20 anni fa in Puglia ma ora è di fatto quasi impossibile. La ragione è che la Regione Puglia, nel frattempo, ha modificato la propria legge regionale di riferimento: la n. 5 del 26 febbraio 2002.

Nel testo di quella legge c’è scritto all’articolo 11 che “la Regione istituisce il catasto regionale degli impianti presso l’Arpa al fine di disporre a carico dei soggetti gestori il progressivo trasferimento degli impianti installati in aree sensibili”. Il catasto è stato attivato ma i vecchi impianti non sono stati trasferiti. All’articolo 10 della stessa legge è scritto che è vietata l’installazione di sistemi radianti “sulle aree, sulle strutture e sugli edifici destinati all’infanzia e a utenti in età pediatrica e sulle attrezzature sanitarie e assistenziali come ospedali, case di cura e di riposo, scuole e asili nido, istituti per l’infanzia e parrocchie”. Poi si è assistito ad una serie di modifiche a partire da quella apportata mediante la legge n. 22 del 19 luglio 2006 (articolo 31) sino a quella del 4 maggio 2020.

“Il paradosso – spiega Vincitorio - è che, dal 2006 ad oggi, l’attenzione è stata spostata tutta sull’autorizzazione dei nuovi impianti dimenticandosi, purtroppo, di quelli già esistenti. Il caso del traliccio a San Giovanni Rotondo quasi accanto alla scuola ne è una conferma”.

In considerazione di ciò Vincitorio ha invitato il presidente della Regione Puglia a valutare, con l’urgenza che il caso richiede, la necessità suggerita “di modificare ancora quella legge regionale ma questa volta per riportarla alle sue finalità originarie”. Giancarlo Vincitorio ha detto ad Emiliano di fare in modo, con le nuove modifiche auspicate alla legge, “di obbligare gli spostamenti dei tralicci delle antenne ma anche dell’energia elettrica, indipendentemente dai valori irradianti, per liberare le aree sensibili. Faccia modificare quella legge anche per inserire forti sanzioni sia per chi non rispetta questo obbligo che per tutti quelli che non lo fanno rispettare”. Poi arriva la stoccata finale contro il governatore della Puglia: “Paradossalmente, se questa modifica fosse in vigore, in primis - dice Vincitorio ad Emiliano - “proprio alcuni uffici della stessa Regione Puglia sarebbero da sanzionare considerato che su questo problema ad oggi non hanno fatto nulla per liberare le aree sensibili dai campi elettromagnetici”. (Rezarta Tahiraj)