La decisione del Viminale dopo appalto assegnato a parente di consigliere comunale
Il Consiglio dei ministri ha sciolto il Consiglio comunale di Ostuni. La decisione è motivata per accertati condizionamenti compiuti dalla criminalità organizzata. Il provvedimento era stato proposto dal Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Il Comune di Ostuni, in provincia di Brindisi, sarà gestito - fa sapere il Consiglio dei Ministri - da una Commissione straordinaria per la durata di 18 mesi", cioè sino alle prossime elezioni comunali.
Alla guida dell'amministrazione comunale c'era il sindaco Guglielmo Cavallo in carica dal giugno 2019 a capo di una coalizione di centrodestra.
La commissione ispettiva che ha lavorato in questi mesi per accertare i fatti accaduti nel Comune di Ostuni fu nominata dal prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni nel febbraio scorso. In particolare il lavoro di accertamento ha rilevato irregolarità su un appalto per l'affidamento dei parcheggi comunali di zona Santa Lucia, sul litorale di Ostuni, a una società con sede a Campi Salentina (Lecce), la Pkt Srl, raggiunta nel dicembre 2020 da una interdittiva antimafia della prefettura di Lecce.
La gestione del Comune è stata affidata a una Commissione straordinaria per la durata di 18 mesi, a norma dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), recita il comunicato stampa del Cdm. Per maggiori dettagli ci dovrà aspettare la relazione della commissione di ispettori – nominata dal prefetto di Brindisi Bellantoni – che a febbraio 2021 si è insediata presso il municipio di Ostuni ma nel frattempo è trapelato che la prefettura di Lecce aveva evidenziato che a quel bando di gara dei parcheggi era stato attribuito un “valore irrisorio”, cioè appena 500 euro, “che non obbliga la stazione appaltante a richiedere la certificazione antimafia”, a fronte di “un reale guadagno per la società aggiudicataria di circa 60mila euro, calcolando la richiesta di 4 euro per ogni auto che accede ai numerosi lidi della zona”. Insomma, sarebbe stato realizzato “un malcelato tentativo di eludere in modo fraudolento la normativa antimafia”.
Il sindaco Cavallo avendo ricevuto notifica del commissariamento si è affrettato a convocare una conferenza stampa alla vigilia di Natale per dirsi preoccupato per il danno inferto all'immagine della città ma anche per spiegare che in passato, con un valore più alto rispetto alle 500 euro, nessuno aveva avuto interesse a partecipare al bando di gara. Portare quindi il valore a 500 euro è stata – sembra fare capire il sindaco commissariato – una necessità per trovare qualche ditta interessata a quel lavoro.
Con forza l'ex primo cittadino ha anche detto che Amministrazione e dirigenti comunali non sono mai stati condizionati dalle mafie. Il provvedimento di commissariamento, invece, fa capire invece ben altro. (Rezarta Tahiraj)
- Dettagli