Dimissioni assessore Nardoni: presidente Introna rifiuta richiesta Forza Italia
Non è prevista dal regolamento d’Aula e non potrà essere discussa in Consiglio regionale la mozione di sfiducia del gruppo PDL-FI nei confronti dell’assessore regionale all’agricoltura, Fabrizio Nardoni,. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna lo ha comunicato al presidente del gruppo consiliare Ignazio Zullo.
“La disciplina statutaria e regolamentare non prevede l’istituto della sfiducia individuale di componenti della Giunta regionale, che sono nominati dal presidente eletto”, osserva Introna nella nota.
“Il Consiglio può esprimere sfiducia nei confronti del presidente della Giunta mediante mozione motivata, laddove la stessa sia sottoscritta da almeno un quinto dei suoi componenti: e non è questo il caso”, aggiunge.
Peraltro, per una convocazione in seduta monotematica non ricorre nel caso il requisito alternativo: la richiesta sottoscritta da un quinto dei consiglieri o da tre gruppi consiliari. Sono queste le ragioni – fa notare il presidente del Consiglio – per cui l’argomento non è stato iscritto all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio”.
“Tuttavia – conclude Introna – per consentire una valutazione congiunta e considerando il merito delle questioni politiche sollevate dai colleghi firmatari del Gruppo, la richiesta sarà sottoposta all’esame della Conferenza dei Capi gruppo che si svolgerà prima della seduta del 28 ottobre”.
La replica di Forza Italia: “Il presidente Introna ha voluto specificare, ed è giusto, l’iter procedurale per la presentazione delle mozioni consiliari. Tuttavia, con Forza Italia non è necessario: ci siamo sempre distinti in Consiglio per rispetto delle regole e istituzioni, e non sarà certamente questa nostra iniziativa politica a farci deragliare da un percorso sempre orientato alla responsabilità”. Lo dichiara il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo. “La mozione –prosegue- va inquadrata nel dettato normativo dell’art 61 del Regolamento Interno del Consiglio Regionale, in base al quale le mozioni vanno iscritte all’ordine del giorno del Consiglio dopo 10 giorni dalla loro presentazione. Pertanto, era giusto non iscriverle per la seduta del 28 non essendo trascorsi i giorni necessari. Non abbiamo alzato barricate –conclude- e riteniamo che la sua puntualizzazione, per quanto cortese, sia stata decisamente pleonastica”.
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