Strapotere e arbitrio dai direttori generali Asl pugliesi
Critiche alla gestione nelle ASL con i direttori generali "scaduti" nel loro mandato vengono fatte dal consigliere regionale di Forza Italia Maurizio Friolo che è anche vicepresidente della III Commissione Sanità.
“Nella sanità pugliese - afferma Friolo - sono tanti, troppi i nodi irrisolti che stanno venendo al pettine, i problemi diventati regolarmente e colpevolmente emergenze, le conseguente di mancati controlli, di mancate osservanze di leggi e regolamenti, gli atti e le azioni sbagliate con le quali l’ultimo arrivato all’assessorato alle Politiche per la Salute, Donato Pentassuglia, è costretto quotidianamente a confrontarsi. E da tanto, troppo tempo ho denunciato e continuo a denunciare l’ormai consolidato strapotere e arbitrio dei direttori generali delle Asl, la discutibilità di tanti loro atti, a Brindisi o altrove, le leggi regionali che venivano e vengono ignorate o liberamente interpretate (in maniera difforme rispetto ad altri colleghi e territori), la riorganizzazione dei dipartimenti in assenza di atto aziendale, i collegi di direzione previsti e disattesi, fino all’esplosione finale di una normale amministrazione calpestata, a mandato scaduto, da una serie incredibile di provvedimenti e atti che, dopo la nostra denuncia in conferenza stampa e nell’ultimo consiglio regionale, hanno costretto l’Assessore a un richiamo pubblico, sperando sia sufficiente –ma ho forti dubbi al riguardo- per scongiurare l’intervento della magistratura, costretta a supplire all’assenza (o peggio, alla complicità) della politica.
Uno scandalo purtroppo non episodico, ma collegato alla debolezza e all’incapacità della giunta Vendola anche e soprattutto in materia sanitaria: un esempio latente - conclude Friolo - è la verifica di metà mandato praticamente saltata, nonostante sia espressamente prevista dalla legge. E ancora, la promozione finale per quasi tutti i direttori generali, gli stessi che si stanno producendo in queste ultime settimane in uno spettacolo indecoroso che non diverte nessuno, se non pochi fortunati, a scapito della collettività pugliese, della legalità e del buon senso”.
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