Perché ministro Lupi si è dimesso. Le intercettazioni con il pugliese Incalza
"Mi dimetto per difendere l'onore della mia famiglia". Ha giustificato così la sua decisione di rinunciare al ruolo di ministro dei Lavori Pubblici Maurizio Lupi dopo che alcuni intercettazioni telefoniche lo inguaiano con i rapporti con l'ingegnere brindisino Ercole Incanza. Quest'ultimo, uomo potente del ministero è originario di Francavilla Fontana, ed ora è agli arresti domiciliari, così come accaduto per altre altre persone, nell'ambito di un'inchiesta giudiziaria che vede indagati ben 51 personalità sia del mondo imprenditoriale che della politica tra cui anche un altro brindisino come l'ex sottosegretario di stato Antonio Bargone.
Va precisato, comunque, che Maurizio Lupi non è indagato così come non sono indagati né i suoi figli e neppure sua moglie. Per la consorte i pm fiorentini hanno messo sotto la lente d'ingrandimento un biglietto aereo del costo poco più di 400 euro per un viaggio da Milano a Bari, dove il marito partecipava ad una convention del partito NCD. Quel biglietto fu pagato da uno degli indagati e al momento non è certo che la spesa fu rimborsata.
"Esco dal Governo a testa alta,guardandovi negli occhi. So che il tempo sarà galantuomo, spero che lo sarà anche con chi ha speculato sul nulla. Non devo difendermi dalle accuse e non è possibile cancellare in tre giorni il lavoro che abbiamo fatto in 22 mesi" ha detto a Montecitorio il ministro dimissionario. "Non sono indagato ma devo difendermi. Sono qui - ha detto nell'aula parlamentare di Montecitorio Lupi - per rivendicare il ruolo decisivo della politica, non sono qui per difendermi da accuse che non mi sono state rivolte".
"Dimettendomi da ministro - ha affermato Lupi nel suo discorso a Montecitorio - non mi sono dimesso né da padre né da marito. Per me gli affetti vengono prima di tutto e di certo prima di una poltrona. Scopo della politica è servire il bene comune e se questo passo indietro può essere un modo per prendere una nuova rincorsa, per ridare valore alle istituzioni, che ho sempre servito, per rafforzare l'azione del nostro governo, per rilanciare il progetto del nostro partito, allora le dimissioni hanno un senso".
Su come sia maturata la decisione di dimettersi Lupi l'ha svelata così: "La mia prima reazione - ha dichiarato Lupi - è stata non ho fatto nulla, perché dovrei dimettermi? Perchè dovrei dimettermi, perchè devo lasciare in un momento in cui il tuo lavoro sta iniziando a dare frutti, il tuo governo sta iniziando a cambiare il paese come lo voleva cambiare?". Ma con il passare delle ore Lupi ammette di essersi sentito dentro ad una bolla mediatica, difficile da scoppiare. (Rezarta Tahiraj)
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