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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Omicidio Meredith: assolti Amanda Knox e il pugliese Raffaele Sollecito

Non sono stati loro ad ammazzare la studentessa inglese Meredith Kercher. Il giovane pugliese Raffaele Sollecito e la sua ex fidanzata Amanda Knox sono stati riconosciuti innocenti per quel omicidio a Perugia. La quinta sezione penale di Cassazione ha annullato la sentenza dell'appello bis che condannava Sollecito e Knox. Una sostanziale riconferma di quella condanna aveva chiesto, invece, il procuratore generale della Cassazione Mario Pinelli (per Knox 28 anni e tre mesi e per Sollecito 24 anni e 9 mesi) ma nel collegio presieduto da Gennaro Marasca sono prevalse le tesi prodotte dagli avvocati difensori. Sollecito, nato a Giovinazzo, nel Barese, per gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori, meritava di essere assolto. Assoluzione che è arrivata con quest'ultima sentenza. "Il coltello e il gancetto del reggiseno - aveva detto Maori - sono le tessere fondamentali di questa vicenda, cadendo queste tessere è caduta tutta la costruzione accusatoria".   

Francesco Maresca, avvocato in rappresentanza della famiglia della vittima, ha affermato che "naturalmente le emozioni in questo momento sono forti ma sapevamo che era un risultato possibile, anche se non era quello che ci aspettavamo. Capiamo che questa decisione è definitiva ed è la fine di quello che è stato un processo lungo e difficile per tutte le persone coinvolte. Avremo la possibilità di capire le piene motivazioni della decisione nei prossimi mesi ma per il momento abbiamo bisogno di qualche tempo per elaborare e ricordare Meredith".

Bongiorno, nella sua arringa aveva detto che "Sollecito è come Forrest Gump, a cui sono piovute addosso cose più grandi di lui. E' un puro, non è un favoreggiatore, vorrei che questo fosse chiaro. E' innocente perché ha sempre collaborato, perché è quello che ha provato a sfondare a spallate la porta della stanza di Meredith e perché durante l’aggressione stava vedendo il cartone animato Naruto”. Poi, a commento della sentenza di assoluzione, Bongiorno ha dichiarato: “È stata una battaglia durissima, Sollecito è innocente e questa Cassazione ha avuto il coraggio di affermarlo. Ora Raffaele torna a riprendersi la sua vita”. Lui, Raffaele Sollecito, ha atteso la sentenza della Cassazione in casa del padre, a Bisceglie. Molto più lontana si è tenuta invece l'altra imputata, Amanda Knox: anche lei a casa, ma in America, a Seattle. 

Carlo Dalla Vedova, difensore di Amanda Knox, ha detto che “ovviamente ora lei è felice dopo che lo ho comunicato la sentenza di assoluzione definitiva. Finalmente l'errore è stato emendato dalla Corte di Cassazione. È un importante riconoscimento per la giustizia”. Ma Della Vedova ora vuole anche un altro tipo di giustizia: “chiederemo il risarcimento per ingiusta detenzione. Buongiorno, invece, parlando per conto del suo assistito, su questo preciso argomento si è limitata ad una sola parola: “valuteremo”.

Carlo Dalla Vedova, difensore di Amanda Knox, ha detto che “ovviamente ora lei è felice dopo che lo ho comunicato la sentenza di assoluzione definitiva. Finalmente l'errore è stato emendato dalla Corte di Cassazione. È un importante riconoscimento per la giustizia”. Ma Della Vedova ora vuole anche un altro tipo di giustizia: “chiederemo il risarcimento per ingiusta detenzione. Buongiorno, invece, parlando per conto del suo assistito, su questo preciso argomento si è limitata ad una sola parola: “valuteremo”. Poi, in un'intervista a Tgcom, aggiunge: “non cercheremo vendette, i giudici possono sbagliare, ma con Raffaele valuteremo l'ipotesi di una richiesta di risarcimento. Lunedì spiegheremo tutto in conferenza. Le indagini sono state fatte malissimo, ma i giudice stavolta hanno fatto un ottimo lavoro".

Poche ore prima, sempre in tv, Bongiorno aveva evidenziato l'ottimo comportamento avuto da Sollecito nei tre processi: “Raffaele Sollecito ha dato dimostrazione di come si può affrontare un processo duro a testa alta. Non l'avete mai sentito urlare, recriminare o prendersela con i giudici. Nemmeno quando gli hanno dato torto. Gli va dato atto della sua grande forza. A lui e suo padre”.

Lui, Raffaele Sollecito, ha sintetizzato il commento per questa sentenza di assoluzione in una frase: “"Sono immensamente felice, torno a riprendermi la mia vita. Quella stessa magistratura che mi ha condannato ingiustamente mi ha restituito adesso la dignità e la libertà".  (Carmelo Molfetta)