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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Fitto: esclusi per avere delle idee. FI partito di autonominati con elettori in fuga

Raffaele Fitto accusa il suo partito di non avere più regole che esclude tutti coloro che vogliono discutere della linea politica e dove non si rispetta lo statuto.r Riferendosi alle ultime vicende interne a Forza Italia l'ex ministro ed ora leader dei Ricostruttori dice che ormai sembra assistere ad una “ tragedia greca o shakespeariana”.

“Siamo ora in un partito senza regole, dalla testa in giù. Piaccia o no, la vecchia Forza Italia e il PdL avevano sempre rispettato statuti e regole. Da un anno, invece, siamo in una terra di nessuno, dove nulla (a Roma o sui territori) corrisponde a quanto è scritto nello statuto. Siamo in un partito con dirigenti privi di qualunque legittimazione democratica. C’è ormai un cupo bunker, costruito intorno a Silvio Berlusconi, dove pochi autonominati pretendono di decidere sulla sorte delle persone, e – peggio ancora – sulla linea politica”. E' questo che scrive Fitto dal suo blog. Parole di fuoco indirizzate ai vertici di Forza Italia che in Puglia hanno preferito mandare un commissario per gestire la scelta dei nomi da candidare nella lista del partito con l'evidente intenzione di estromettere i fedelissimi di Fitto che proprio quel commissariamento voluto da Berlusconi avevano contestato pubblicamente.

Luigi Vitali, nominato da Berlusconi, ho ha detto apertamente che non ci sarà spazio in Forza Italia per i contestatori: “Io ho detto che non ci sono preclusioni e che i consiglieri regionali uscenti sono tutti ricandidabili ad esclusione del capogruppo Zullo e del consigliere Mazzei che hanno detto cose contro Berlusconi. Gli altri, pur in dissenso con la mia nomina, sono stati in silenzio e per me sono ricandidabili".

La scelta di Fitto di contestare il bavaglio imposto soprattutto in Puglia non ha tregua neppure in questi giorni utili alla compilazione delle liste regionali. Ma proprio questo argomento rappresenta adesso l'ostacolo maggiore. Non c'è alcuna garanzia vera per la ricandidatura dei fittiani in FI perchè l'ultima parola la direbbe la senatrice Rossi, fidatissima di Berlusconi. E Fitto contesta ancora più convinto: “Lo dico senza asprezza e senza nulla di personale. Ma davvero pensiamo che le liste possano essere fatte e disfatte dalla senatrice Rossi, o comunque dipendere da un suo finale atto di volonta’? Davvero pensiamo che dirigenti possano essere esclusi in Puglia e non solo dalle elezioni regionali e domani dalle elezioni politiche solo per aver espresso un’opinione nel dibattito di partito o per aver partecipato ad un’assemblea? Dove siamo finiti? Non eravamo, o non dicevamo di essere, un partito liberale di massa?”.

Ma che partito è ora Forza Italia dove Biondi è andato via sbattendo la porta e dove anche gli irriducibili come Romani hanno ora un atteggiamento critico? Fitto non ha dubbi: “Il centrodestra italiano, in primo luogo grazie a Berlusconi, è stato a lungo depositario delle speranze e delle attese degli italiani di un grande cambiamento e di una profonda riforma liberale. Un mix di errori politici e di circostanze esterne negative ha purtroppo impedito di realizzare questa promessa. Ora siamo in un partito senza una seria e credibile linea politica. Siamo soprattutto un partito con 9 milioni di elettori in fuga. E adesso qualcuno vorrebbe anche “piu’ bavaglio per tutti?".

Ma come giustifica Fitto il periodo in cui era lui il “fedelissimo” di Berlusconi e lo difendeva più di ogni altro dagli attacchi giudiziari? Fitto non rinnega quel periodo anzi. “Per parte mia, insieme a tanti amici, rivendico di essere stato accanto a Berlusconi – afferma Fitto - nelle fasi per lui più dure, quelle degli attacchi giudiziari, dell’uso politico della giustizia, del tentativo di estrometterlo dalla politica per via giudiziaria. E’ il mio e nostro orgoglio, ed è una regola che per me vale nella vita, prim’ancora che nella politica: nei momenti difficili, si difende chi è sotto attacco. Ma ora che le nubi giudiziarie sono in gran parte diradate intorno a Silvio Berlusconi, è venuto il momento di discutere in modo intellettualmente onesto della situazione che è sotto gli occhi di tutti: da Forza Italia ci sono 9 milioni di elettori in fuga e manca una strategia seria per riconquistarli”. (Carmelo Molfetta)