Inutilizzabili le intercettazioni telefoniche di Berlusconi nel processo escort
Si saprà il 29 maggio, data della nuova udienza a Bari del processo escort, se sono utilizzabili le intercettazioni in cui Berlusconi parla al telefono con altri imputati e testimoni citati dal pm sulle frequentazioni, per alcune a pagamento, di donne alle feste dell'ex cavaliere.
L’avv. Francesco Paolo Sisto, che difende l’ex premier assieme a Niccolò Ghedini, ha evidenziato che l'utilizzazione delle intercettazioni telefoniche richiede la necessità che vi sia l’autorizzazione del ramo del Parlamento competente in quanto all'epoca dei fatti il leader di Forza Italia era deputato della Repubblica. E questa autorizzazione per l'utilizzo in sede giudiziaria – a parere degli avvocati difensori – andava chiesta anche per quei casi in cui Berlusconi non era il soggetto da intercettare ma lo è di fatto diventato in modo indiretto in quanto l'indagato era l'interlocutore dell'ex cavaliere. Sisto e Gehdini hanno eccepito anche in riferimento all’esistenza dei decreti autorizzativi.
A decidere su queste questioni preliminari sarà il gup Rosa Anna de Palo. La stessa dovrà rispondere anche al problema lamentato dall'altro imputato: Valter Lavitola, ex direttore del giornale L'Avanti. A parere di quest'ultimo non risulterebbero agli atti del processo alcune intercettazioni telefoniche ed ha chiesto, pertanto, se così fosse, che siano inserite.
Questo in sintesi ciò che è accaduto oggi nell’udienza preliminare a carico di Berlusconi e Lavitola. Entrambi sono accusati di aver istigato l'imprenditore pugliese Gianpaolo Tarantini a mentire ai magistrati che indagavano proprio sulle donne portate da Tarantini nelle residenze di Berlusconi. Il 29 maggio, le parti potrebbero fare richiesta di avvalersi del rito abbreviato che prevede uno sconto della pena in caso di condanna. (Carmelo Molfetta)
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