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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Ambiente svenduto: Vendola a processo con altri 43 nomi eccellenti

Per Vendola è una ferita che brucia la decisione del gup di rinviarlo a giudizio assieme ad altri 43 a seguito dell’inchiesta giudiziaria “ambiente svenduto” che fa riferimento soprattutto ai danni provocati dall’Ilva e alle presunte connivenze tra politica e azienda in favore di quest’ultima. Intervistato da Vista Tv l’ex governatore della Puglia Vendola ha detto che "un rinvio a giudizio non è una condanna è soltanto la porta di ingresso nel processo. Ovviamente, mi brucia molto la ferita che subisco perché ho rappresentato l’unica classe dirigente che ha provato a sfidare il gigante della siderurgia, rappresento la politica che non è stata a libro paga dei Riva. E molti non possono dire la stessa cosa. Rappresento l’esperienza di governo che ha prodotto le leggi ambientali più innovative e alla avanguardia d’Italia. Vado a questo processo con la serena coscienza di chi ha operato nel rispetto della legge e per il bene della propria comunità",

Chi sono gli 43 imputati del processo che verrà avviato il 20 ottobre nel tribunale di Taranto? Tanti politici, dirigenti del dirigenti del siderurgico e funzionari sia ministeriali che della Regione Puglia. Per il siderurgico ci sono gli ex patron Nicola e Fabio Riva. Quest’ultimo dal 5 giugno in carcere dopo la latitanza a Londra di due anni e mezzo. Poi l’ex presidente dell’azienda, Bruno Ferrante, i direttori di stabilimento e l’ex responsabile rapporti istituzionali, Girolamo Archinà.
Per quanto riguarda i politici Vendola, che dovrà rispondere di concussione aggravata in concorso, pare proprio che sarà in buona compagnia in questo processo. Sono infatti imputati anche il deputato di Sel Nicola Fratoianni, il consigliere regionale Pd, Donato Pentassuglia (entrambi accusati di favoreggiamento personale), il sindaco di Taranto Ippazio Stefano (accusato di abuso d’ufficio), l’ex presidente della Provincia di Taranto Giovanni Florido (accusato di concussione per induzione), e l’ex assessore all’ambiente della stessa Provincia Michele Conserva.
Ci sono poi un avvocato dell’Ilva e alcuni funzionari ministeriali e regionali. Quest’ultimi avrebbero cercato di 'coprire’ presunte responsabilità di Vendola. Ai 44 imputati persone fisiche si aggiungono anche tre le società (Ilva spa, Riva Fire e Riva Forni Elettrici) che però dovranno difendersi solo per presunti illeciti amministrativi.

Ma già ci sono i primi condannati e il primo assolto. Sono coloro che hanno preferito compiere il percorso del rito abbreviato. I condannati: un prete e un consulente della Procura. Condannato a 10 mesi con l'accusa di favoreggiamento personale don Marco Gerardo, ex segretario dell'ex arcivescovo di Taranto Benigno Luigi Papa. Condanna a tre anni e 4 mesi per Roberto Primerano, ex consulente della Procura, con l'accusa di falso ideologico. E’ andata bene, invece, per il magistrato in aspettativa ed ex assessore regionale all’ambiente Lorenzo Nicastro: è stato assolto. I pm chiedevano la condanna per Nicastro ritenendo che vi fossero sufficienti prove del suo favoreggiamento nei confronti dell’allora presidente della Regione Nichi Vendola sottacendo alcune circostanze a lui note in riferimento alle presunte intimidazioni poste in essere da Vendola nei confronti del direttore regionale dell’Arpa Puglia Giorgio Assennato. Vendola, secondo l’accusa, infatti, avrebbe esercitato pressioni, pare addirittura minacciando di non riconfermare Assennato nel ruolo di rappresentanza dell’ARPA, per indurlo a posizioni più concilianti con la dirigenza Ilva. Alla lettura della sentenza di assoluzione l’ex assessore Nicastro non è riuscito a trattenere le lacrime. E la conferma che, quando di invertono i ruoli, anche i magistrati piangono. (Rezarta Tahiraj)