Ergastolo riconfermato in appello per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Tante assoluzioni per imputati minori
Ad ammazzare Sarah Scazzi furono zia e cugina, Cosima Serrano e Sabrina Misseri. Ne è convinta anche la Corte d'Assise d'Appello di Taranto che ha emesso una sentenza di condanna alll'ergastolo per le due donne riconfermando, pertanto, quanto deciso nel processo di primo grado, cioè il 20 aprile 2013.
I giudici della Corte d’assise d’appello per decidere questa sentenza sono rimasti in camera di consiglio per tre giorni. Si sono isolati in riunione dal 25 luglio utilizzando la foresteria della sede della Corte, al quartiere Paolo VI di Taranto. La nuova sentenza stabilisce pene e assoluzioni anche per gli imputati minori.
Sabrina Misseri e sua madre resteranno quindi ancora nel carcere di Taranto. Ora si trovano rinchiuse nella stessa cella. L'ergastolo è stato riconfermato perché entrambe sono ritenute colpevoli dei reati di omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere.
La Corte d’Appello, presieduta dalla giudice Rosa Patrizia Sinfisi, ha inoltre confermato pure la condanna per Michele Misseri, padre di Sabrina, marito di Cosima Serranori e zio della vittima Sarah Scazzi. Per lui i giudici hanno deciso una condanna a otto anni in quanto ritenuto colpevole di occultamento di cadavere. Clemenza invece per gli altri imputati minori.
Con questa sentenza è stato accolta, quindi, la tesi accusatoria del pg Antonella Montanaro che ha descritto come sarebbe avvenuto l’assassinio dell’allora quindicenne Sarah Scazzi. «Sarah arriva a casa Misseri intorno alle 13.50 del 26 agosto 2010. All’interno – dichiara Montanaro - avviene una lite furiosa con Sabrina. Sarah esce da casa in lacrime e si dirige verso l’abitazione dei suoi genitori in via Verdi. Cosima e Sabrina si mettono in macchina, la Opel Astra guidata dalla madre raggiungono Sarah. Cosima scende dall’auto e costringe la nipote a salire in macchina. In quel mentre incrociano il furgone di Giovanni Buccolieri, il fioraio che si sta recando dalla sua commessa Vanessa Cerra che abita di fronte casa Misseri con la quale ha un appuntamento. Inizialmente l’intenzione delle due donne non è quella di uccidere la ragazzina ma di calmarla. Ma una volta in casa la uccidono strangolandola, in due, con una cintura. Ognuno dei tre Misseri svolgono compiti diversi. Sabrina resta in casa con il telefono di Sarah per ritardare l’arrivo dell’amica Mariangela Spagnoletti con la quale devono andare al mare mentre Cosima e Michele trascinano il corpo di Sarah nel garage passando attraverso la porta interna. Michele prende il corpo di Sarah e la carica sulla Seat Marbella e insieme a Cosima puliscono le tracce di urina di Sarah lasciate sul terreno della cantina dove era stato poggiato il corpo».
Mano leggera della Corte per i cosiddetti imputati minori. Infatti sono stati assolti, perché il fatto non sussiste, Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, parenti del fioraio che disse di aver visto in un sogno il rapimento di Sarah compiuto dalle ergastolane. Nella sentenza di primo grado, quella del 20 aprile 2013, i due imputati minori erano stati condannati ad un anno di reclusione per favoreggiamento personale. Nella nuova sentenza è stata ridotta la pena per altri due imputati: un anno e quattro mesi a Vito Russo Junior, ex legale di Sabrina Misseri (due anni in primo grado per favoreggiamento personale), cinque anni e 11 mesi a Carmine Misseri, fratello di Michele che in primo grado era stato condannato a sei anni per concorso nella soppressione del cadavere di Sarah. (Rezarta Tahiraj)
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