Rapporto Svimez: al Sud peggio che in Grecia e senza aiuti
Nelle anticipazioni del Rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno 2015 c’è tutto il dramma che stanno vivendo in questi anni le popolazioni meridionali. In tredici anni, dal 2000 al 2013, il dato economico del Mezzogiorno è cresciuto la metà rispetto addirittura a quello della Grecia. Un divario, insomma, di oltre 40 punti percentuali rispetto alla media dell'Europa a 28. Per Svimez, quindi, "Il Sud è ormai a forte rischio di desertificazione industriale, con la conseguenza che l'assenza di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie potrebbe impedire all'area meridionale di agganciare la possibile ripresa e trasformare la crisi ciclica in un sottosviluppo permanente". Insomma un disastro soprattutto per Puglia, Campania, Calabria, Sicilia.
Le conseguenze maggiori immediate si riscontrano soprattutto sull’occupazione. Il numero degli occupati nel Mezzogiorno è a 5,8 milioni, il livello più basso fin dal 1977. Nel Meridione lavora solo una donna su cinque. La crisi si sente anche per gli effetti sui consumi: la spesa dei meridionali nel 2014 si è ridotta ancora dello 0,4% mentre è in lieve aumento (+0,6%) nelle regioni del Centro-Nord.
Sono aumentati i poveri in Italia. Negli ultimi tre anni, dal 2011 al 2014, le famiglie assolutamente povere sono cresciute a livello nazionale di 390mila nuclei, con un incremento del 37,8% al Sud e del 34,4% al Centro-Nord. La povertà assoluta è aumentata al Sud rispetto al 2011 del 2,2% contro il +1,1% del Centro-Nord. Nel periodo 2011-2014 al Sud le famiglie assolutamente povere sono cresciute di oltre 190 mila nuclei in entrambe le ripartizioni, passando da 511 mila a 704 mila al Sud e da 570 mila a 766 mila al Centro-Nord.
Le industrie chiudono perché la produzione non ha sbocchi sul mercato e i lavoratori vengono licenziati. Dal 2008 al 2014 il settore manifatturiero al Sud ha perso il 34,8% del proprio prodotto ed ha più che dimezzato gli investimenti (-59,3%). Nel Centro-Nord la diminuzione è stata meno della metà: -13,7% del prodotto manifatturiero e circa un terzo negli investimenti (-17%).
La crisi economia fa aumentare la percezione dell’incertezza per il futuro e di conseguenza incide negativamente anche sull’aspetto demografico: in sintesi non si fanno più figli. Svimez rileva che nel 2014 al Sud è stato registrato il livello minimo storico degli ultimi 150 anni. Nel rapporto Svimez c’è scritto che “il Sud sarà interessato nei prossimi anni da un stravolgimento demografico, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili".
Che la situazione fosse grave lo sapevamo tutti ma ora Svimez ha messo nero su bianco sbattendoci in faccia l’amara verità dei “numeri” e al tempo stesso ci fa capire che purtroppo il futuro sembra delinearsi in modo ancora più brutto di qualsiasi peggiore previsione. La povertà della Grecia? E’ già qui, nel Sud dell’Italia ma né Europa e né governo nazionale stanno pensando di intervenire con aiuti economici straordinari. In questo sì che nel Meridione d’Italia si è diversi dai greci. (Rezarta Tahiraj)
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