Michele Emiliano a Renzi: parliamoci cosi del problema meridionale
“Noi amministratori meridionali – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel partecipare alla direzione nazionale del PD sulla questione meridionale - siamo il frutto di sangue e sudore, in luoghi difficilissimi dove abbiamo portato la bandiera della civiltà, e non possiamo essere convocati a bacchetta o consegnati a gestioni superficiali. Abbiamo invece bisogno di condividere strategia e visione, e vedrai cosa siamo capaci di fare. Lo abbiamo dimostrato e lo dimostreremo ancora.”
Emiliano – segretario regionale PD – si smarca anche dal problema delle correnti interni al partito quando parla rivolgendosi a Matteo Renzi: “Delle questioni correntizie a noi non ce ne frega niente, e se pensano di tirarci dentro si sbagliano di grosso”. C'era preoccupazione nel partito per ciò che Michele Emiliano avrebbe detto. Timori fondati dopo le critiche al governo per provvedimenti come lo “sblocca italia”, il gasdotto TAP, i decreti che liberano l'Ilva dai sequestri della magistratura, la riforma scolastica. E' proprio Emiliano a farlo capire: “Molte delle persone a te vicine erano preoccupate del mio intervento. Mi hanno detto: sii positivo. E io ho risposto: dì al presidente che lui ci abbracci, che noi siamo uno strumento suo e dell’Italia per risolvere la crisi. Perché è inimmaginabile venirne fuori senza che il Sud cammini a velocità media”.
Con la logica del bastone e della carota Emiliano aveva iniziato il suo discorso dicendo: “Caro Matteo ci devi credere davvero che noi qui al Sud siamo a disposizione del segretario e del premier.”.
Emiliano elogia il premier Renzi per aver “riaperto dopo 20 anni la discussione sul Sud, grazie a un tuo discorso molto appassionato e molto condiviso dalla gran parte di noi. E soprattutto abbiamo estrapolato questa discussione dalle polemiche romane: era essenziale».
Emiliano ha tentato di giustificare le sue uscite critiche contro il governo. E' come se avesse chiesto libertà di dissentire: «È possibile che qualcuno di noi, da molti anni in prima linea in vari ruoli al Sud, alzi la manina e dica – ha dichiarato Emiliano - che vuol discutere di una certa questione. Per esempio, io e Marcello Pittella, governatore della Basilicata, abbiamo chiesto di discutere col ministero competente delle trivellazioni, senza particolari incolpazioni verso chicchessia. Sentiamo che la scelta fatta dagli italiani sul Pd vada chiaramente nella direzione di riaprire la “questione meridionale” come questione nazionale. Ma non facciamolo in modo retorico. Quel calendario tracciato dal segretario ora viviamolo con emozione. Al Sud siamo sono consapevoli di essere la mafia, ma anche l’antimafia. Siamo il principale motivo del sottosviluppo, ma migliaia di meridionali combattono da sempre e se ne inventano sempre una nuova. Qualche volta sono descritto come un tipo pittoresco, forse perché sono costretto a inventarmene sempre una nuova per cercare di fare quello che la Costituzione normalmente prevede, e cioè avere una discussione aperta nel Pd. Il Pd è l’unico luogo dove il presidente del Consiglio, che giustamente pure teme imboscate laterali, deve prendere in mano la questione meridionale e deve farlo con i governatori del Mezzogiorno, guardandogli negli occhi. E rendendosi conto che ha davanti valori straordinari che sono il frutto non di un’ondata o di un improvviso incidente della storia. Sono anni che lavoriamo lì, che le città da noi governate lentamente sono tornate a essere città con dignità e schiena dritta. La Mermec non nasce per caso».
Infine la questione criminalità. Per Renzi è fondamentale che dal Governo si faccia sentire la vicinanza ai governatori regionali e alle istituzioni locali che lottano quotidianamente contro le organizzazioni malavitose. «La lotta alla mafia – dice Emiliano - è questione centrale, Matteo. È un tumore allo stomaco che impedisce di camminare. E la lotta va fatta anche dichiarando la battaglia, è importantissimo».
Sarà bastato per rimettere in sintonia Michele Emiliano e il premier Renzi? (Cosima Miacola)
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