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Lun24022025

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Dopo i morti in Puglia il governo promette: in due settimane piano anticaporalato

Il Governo intende agire subito con una nuova legge e un piano d’azione anticaporalato. Il clamore suscitato dal rapido susseguirsi di decessi nei campi pugliesi ha imposto al governo Renzi di incentrare l’attenzione sul fenomeno del lavoro irregolare in agricoltura e di intervenire contro lo sfruttamento della manodopera bracciantile.

Questa mattina c’è stato un incontro a Roma, su iniziativa del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina a cui hanno partecipato tutti i principali protagonisti della filiera agroalimentare e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Insomma, un tavolo istituzionale di contrasto al caporalato e più in generale al lavoro irregolare in agricoltura.

Il ministro Martina ha detto che "sul caporalato c'è un impegno molto forte del governo per un piano d'azione organico e stabile che sarà messo a punto entro quindici giorni dalla cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità costituita presso l'Inps con il decreto 'Campolibero' nel 2014”.

Altra novità importante annunciata dal ministro Martina è che in tempi stretti arriverà anche una legge, che prevede la confisca dei beni per le imprese che si macchiano del reato di caporalato, proprio come avviene per i mafiosi: "Il provvedimento è allo studio con il ministro della Giustizia Andrea Orlando e sarà pronto a breve. Il governo inoltre pensa ad una forma di assistenza legale, di cui abbiamo parlato sempre con Orlando, con risorse dedicate.”

Martina ha però voluto distinguere i casi di cronaca dal resto del contesto dell’economica agricola italiana ma anche delle regioni del sud. I quattro decessi avvenute nelle giornate di lavoro nei campi in Puglia non significano che in Puglia vi siano condizioni generalizzate di sfruttamento bracciantile. "Non bisogna generalizzare la situazione e dipingere tutto in negativo - ha detto infatti Martina- perché la stragrande maggioranza delle imprese agricole opera nelle regole e noi andremo avanti rafforzando i controlli". Per constare quei casi isolati di irregolarità il Governo comunque intende "non fermarsi all'emergenza ma rendere strutturale l'azione di contrasto: siamo impegnati a superare definitivamente situazioni di illegalità che arrivano da lontano".

Tra le proposte emerse al vertice voluto dal ministro anche quella di introdurre la responsabilità in solido per chi sfrutta il lavoro nero, l'obbligo di comunicazione preventiva degli operai agricoli a tempo determinato e un'ipotesi di trasporto pubblico dei braccianti.

Il ministro Poletti si è soffermato sulle azioni di contrasto al fenomeno: "Abbiamo già sviluppato un'azione di contrasto, lo rafforzeremo e lo metteremo assieme ad altre questioni da affrontare anche con il ministero degli Interni per quanto riguarda l'immigrazione e con il ministro della Giustizia per la confisca dei beni. Il piano è complesso e non di breve periodo ma serve a dare una risposta culturale al fenomeno, tenendo conto non solo del danno alle persone ma anche del danno al sistema imprenditoriale. Bisogna produrre un'azione larga - aggiunge Poletti -, vogliamo costruire una strumentazione di rendicontazione di tutto quello che facciamo, per evitare che quando ci si allontana dalla cronaca l'attenzione tenda a scemare".In questo vertice abbiamo raccolto indicazioni, laddove ci saranno oneri bisognerà trovare nella legge di stabilità le risorse per fronteggiare la situazione".
Indicazioni emerse dal confronto tra istituzioni, imprese, organizzazioni datoriali e sindacali e la grande distribuzione.

il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha commentanto che sono "benvenute tutte le norme per sconfiggere il caporalato ma il ragionamento dei prezzi, costi di produzione e ciò che si deve riconoscere ai produttori, è parallelo per sconfiggere il caporalato. La vicenda dei pomodori sottopagati a 8 centesimi al chilo faccia il pari con quella delle arance a Rosarno".

Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, auspica "una migliore attività di intelligence da parte degli Organi di vigilanza nella selezione delle aziende da ispezionare e una maggiore attenzione alle violazioni più gravi, rispetto alle irregolarità formali".

Il presidente di Cia-Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino, dichiara che "la Rete non può, da sola, arginare l'odioso fenomeno del caporalato che va combattuto, in ogni caso, attraverso l'applicazione effettiva delle leggi già esistenti in termini di sanzioni, nonché attraverso la realizzazione di un sistema ispettivo efficace, razionale e di qualità"

I riflettori della politica e dell’opinione pubblica sono puntati sullo sfruttamento nelle campagne è necessario. Un motivo in più affinché le azioni annunciate oggi dal Governo siano attuate a breve per dimostrare tutta la loro efficacia e ridiano splendore all’immagine dell’agricoltura, soprattutto nelle nostre regioni meridionali. (Rezarta Tahiraj)