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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Cosa hanno detto Tremonti e Lannutti a Trani nel processo rating S&P's

Nel tribunale di Trani Giulio Tremonti ha parlato dei rating che le società multinazionali emettono anche sullo “stato di salute” delle economie nazionali e delle possibilità di manipolazioni e truffe a danno dei soggetti esaminati. C'era molta attesa per sapere cosa avrebbe potuto dire l'ex ministro del Tesoro nel processo contro S&P's per l’ipotesi di manipolazione di mercato aggravata attraverso i report sull'Italia. Tremonti è solo uno dei nomi eccellenti citati dal pm Michele Ruggiero che ha condotto l'inchiesta avviata con una denuncia di Federconsumatori ed Adusbef. Proprio il presidente di quest'associazione di consumatori, Elio Lannutti, è stato ascoltato prima di Tremonti e del colonnello Adriano D’Elia, quest'ultimo ha partecipato all'attività ingestigativa i cui risultati sono ora all'esame di questo processo.

Lannutti, all'epoca dei fatti senatore del centrosinistra, nella sua breve deposizione al processo, ha avuto il tempo per esprimere anche un'accusa grave: “il declassamento del rating dell'Italia fu deciso per far cadere il governo Berlusconi e far arrivare il governo Monti, non legittimamente eletto".

Il reato è contestato riguarda cinque tra analisti e manager dell'agenzia di rating, accusati di aver fornito "intenzionalmente" ai mercati finanziari - tra maggio 2011 e gennaio 2012 - quattro report contenenti informazioni distorte sull'affidabilità creditizia italiana e sulle iniziative di risanamento adottate dal governo per "disincentivare l'acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne così il valore".
L'ultimo report sotto accusa è quello con cui S&P, il 13 gennaio 2012, decretò il declassamento del rating dell'Italia di due gradini (da A a BBB+). Sono imputati Deven Sharma, ex presidente mondiale di S&P, Yann Le Pallec, responsabile per l'Europa, e gli analisti del debito sovrano Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer.

"Il 2011 era un periodo di grande turbolenza – ha detto Tremonti - che non è nemmeno venuta meno dall'intervento salvifico del governo Monti. Lo spread, infatti, rimarrà alto fino al luglio 2012. Difficile dire cosa abbia prodotto quel downgrade" deciso da Standard &Poor's. Certamente l'ipotesi di una paralisi politica era pari a zero, la posizione del governo italiano era di assoluta stabilità. Basti pensare che i dati dell'Italia del 2013 sono assai peggiori di quelli del 2011".

Tremonti non è l'unico testimone eccellente di questo processo. Ad esempio per la prossima udienza sono stati citati l'ex premier Romano Prodi e l'attuale l ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Quest'ultimo all'epoca dei fatti contestati era vicesegretario generale Ocse e come tale godeva dell'immunità diplomatica e le sue dichiarazioni non potevano essere utilizzate in alcun processo. Ora però è ministro e non ha più il vecchio incarico diplomatico e pertanto può testimoniare e lo farà nella prossima udienza.

La Procura ha invece rinunciato alla citazione di Mario Draghi, governatore Bce il quale ha fatto pervenire apposita richiesta di non testimoniare “per evitare clamori mediatici ed eventuali strumentalizzazioni in un momento delicato per l’economia internazionale".

Ma Draghi, tra l'altro, è stato già ascoltato in fase di indagine e la sua testimonianza è stata ritenuta dalla Procura, in un certo senso, esaustiva. Draghi, in quell'occasione, disse che "la reputazione delle agenzie di rating è stata completamente screditata dall’esperienza del 2007-2008 e una delle dichiarazioni del Financial stability board è trovare il modo per cui sia gli investitori sia i regolatori potranno farne a meno, comunque potranno avere meno bisogno delle agenzie di rating e dei loro giudizi. La gente continua a usare questi rating perché non ha niente di meglio, purtroppo sono altamente carenti, quindi bisogna trovare un sistema per farne a meno o fare meno... meno uso".

La prossima udienza del processo a Trani è stata fissata per il 19 novembre. In quell'occasione saranno ascoltati i seguenti quattro testimoni: l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro delTesoro, Pier Carlo Padoan, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, e  il responsabileUfficio di vigilanza della Commissione sull'operato delle agenzie di rating, Neomisio Susi. Nella successiva udienza, quella del 10 dicembre, dovrà testimoniare l'ex presidente del Consiglio Mario Monti. (Carmelo Molfetta)