
Elia spiega quanto costa portare il Frecciarossa a Lecce e perché non ha incontrato Emiliano
Elia, l’Amministratore delegato di Fs, ha partecipato ieri a Matera alla Biennale delle Memorie promossa da Italiadecide e dall’Istituto dell’enciclopedia italiana. E’ stata l’occasione, in un’intervista, di parlare delle polemiche e delle petizioni in Puglia per allungare il tragitto del Frecciarossa sino a Brindisi e Lecce. Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, aveva su questo argomento fissato un incontro a Bari con Elia, che tra l’altro è pugliese, proprio per valutare le decine di migliaia di firme di cittadini che vogliono la “Ferrari” di Trenitalia anche nella stazione di Lecce. Elia però a quell’appuntamento non c’è mai andato e nell’intervista rilasciata in Basilicata ha trovato l’occasione per giustificarsi. «Sia chiaro, al governatore della Puglia Michele Emiliano non ho dato forfait, è stata una questione di rispetto istituzionale. Spiego. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti nei giorni scorsi aveva detto che il Governo avrebbe convocato un tavolo con Regione, Ferrovie, ministero dei Trasporti per comprendere la situazione e individuare vie d’uscita. Per queste ragioni ho fatto una scelta che non è un forfait, ma una questione di coerenza istituzionale”. L’AD di Fs ha sempre detto che allungare il viaggio del Frecciarossa da Bari sino a Lecce comporta almeno un milione di euro di perdita all’anno. Chi paga? E’ evidente che se il Governo Renzi dovesse decidere di compere una scelta antieconomica ma ragionevole sul piano dei potenziamento dei servizi in un territorio assai carente a Fs non rimarrebbe altro che eseguire le direttive politiche perché i soldini da aggiungere nelle casse di Fs li metterebbe il Governo. Elia nell’intervista ha detto che “La scelta relativa al Frecciarossa è stata sempre quella di collegare i capoluoghi di regione. La decisione di non attivare a Lecce dipende da considerazioni tecniche. Quel treno oggi impiega sei ore e mezza con una sosta di due ore. Per arrivare a Lecce bisogna aggiungere un’altra ora al percorso che modifica, così, elementi come l’uso del materiale e i turni dei macchinisti.”
Una soluzione però Elia la propone in alternativa a quanto chiesto con le petizioni popolari: velocizzare i viaggi degli altri treni nel tratto Bari – Lecce. “Nel frattempo – dichiara infatti Elia - stiamo lavorando sulla Bari-Lecce a 200 chilometri orari senza modificare le infrastrutture, ma usando la tecnologia».
Accettando sempre le logiche delle petizioni – ha messo in guardia Elia – c’è il rischio che altre città chiedano di avere nella propria stazione il passaggio del Frecciarossa. Cosa si fa in quel caso? Poi Elia ha parlato ha del numero passeggeri affermando che pare ci siano appena 80 i passeggeri che prendono il Frecciarossa a Milano per arrivare a Bari e poi proseguire fino a Lecce. «È un dato che stiamo monitorando – dichiara Elia - per capire quale può essere l’economicità o meno della tratta».
Nel frattempo si registra il commento della vicepresidente della Regione Puglia con delega allo Sviluppo economico, la leccese Loredana Capone: «Ogni giorno approfondendo, discutendo, impegnandoci a trovare le risorse, risolviamo con sottosegretari, direttori generali, agenzie ed uffici del Governo tante questioni che interessano la nostra comunità. Lo facciamo con lo spirito di collaborazione reciproca che contraddistingue tutte le nostre azioni. Perciò facciamo appello al sottosegretario Claudio De vincenti: il suo impegno, dichiarato anche pubblicamente in Fiera del Levante, è per noi una garanzia. E Trenitalia, che lavora per tutto il nostro Stato, non può sottrarsi e confidiamo che non lo farà. Questa è una partita importante che non possiamo giocare da soli». (Mauro De Carlo)
- Dettagli