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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Anche dopo autopsia restano tanti dubbi sulla morte di una bimba di Trinitapoli

I risultati dell'autopsia eseguita sul corpicino di una bimba di 2 anni di Trinitapoli hanno escluso che si sia trattato di un caso di morte violenta. L'ipotesi di percosse o maltrattamenti è stata confutata dall'esiti ottenuti dal medico legale che ha effettuato i doverosi accertamenti disposti dal magistrato della procura foggiana, Rossella Pensa.

Per la morte della bimba in casa a Trinitapoli, in provincia di BAT, il magistrato ha aperto un'indagine e il reato ipotizzato è omicidio. Anche per questo i carabinieri hanno interrogato i familiari della piccola. Il fatto che i risultati del lavoro del medico legale Ruggiero Parente, degli "Ospedali Riuniti di Foggia, abbiano reso ora possibile escludere del tutto l'ipotesi delle percosse è una notizia che sgombra anche il più piccolo alone di dubbio sull'onorabilità dei genitori della piccola. Genitori e familiari, si badi bene, che non sono mai stati iscritti nel registro degli indagati e né altri compaiono in quel registro per quanto riguarda questa vicenda che resta, comunque, un giallo da chiarire.

Le conclusioni a cui è giunto il medico legale escludono una brutta ipotesi ma ne lascia in piedi, anche qui sino a prova contraria, le altre. Ad esempio: la bimba può essere morta a causa di un dosaggio sbagliato di farmaci? Quando è stata dimessa dall'ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari pare le siano stati prescritti dei medicinali da somministrare secondo una precisa posologia. E' stata rispettata? Stessa domanda per i farmaci che abitualmente già riceveva per fronteggiare un deficit neurologico. Inoltre, la piccoletta può aver bevuto o mangiato sostanze pericolose? Può essere morta per asfissia? Le domande sono tante ed è per questo che il medico legale procederà ora con altri esami, in primis quello tossicologico. Se c'è stato un dosaggio sbagliato di medicinali l'esito dell'esame lo accerterà in modo inequivocabile così anche nel caso abbia utilizzato sostanze a lei letali.

Il medico che ha condotto l’autopsia ha necessità di 90 giorni di tempo per valutare i tessuti al fine dell’esame tossicologico. Altri esami saranno utili a capire se la bimba possa essere morta per asfissia. Insomma, è ancora presto per scacciare tutti i dubbi da questa vicenda. (Cosima Miacola)