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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Prelevato Dna di Al Bano Carrisi per indagini sulla morte della figlia Ylenia

Al Bano Carrisi non crede all'ipotesi dell'omicidio. Lui «sente» che sua figlia Ylenia si è suicidata gettandosi nel fiume Missisipi alla fine del 1993. E' stato proprio una richiesta del celeberrimo cantante pugliese a fare emettere, nel 2014, dal Tribunale di Brindisi, una dichiarazione di morte presunta. Ora però c'è una nuova pista investigativa: Ylenia Carrisi potrebbe essere stata ammazzata da un camionista nel 1994 in Florida.

La confessione del camionista e l'identikit fornito agli investigatori americani hanno fatto ritrovare nel 1996 i resti di otto cadaveri. Quelli di una giovane donna, però, non hanno mai trovato identità. Ora si vuole mettere a confronto il Dna di quei resti umani sconosciuti con quello della famiglia Carrisi. Proprio per compiere questa comparazione i carabinieri si sono recati a Cellino San Marco, nel Brindisino, e hanno prelevato, una ventina di giorni addietro, campioni di saliva ad Al Bano e i suoi figli. Campioni che sono stati inviati alla sede del Ris per i dovuti controlli e poi da qui sono stati già spediti agli investigatori statunitensi.

Potrebbe essere il preludio di una svolta al mistero che ha avvolto, da ben 22 anni, la morte di Ylenia Carrisi. Il camionista assassino, Keith Hunter Jesperson, arrestato nel 1995 e condannato a tre ergastoli, ha dichiarato in carcere, nel 1996, di aver ucciso una ragazza in una stazione di servizio di Tampa, in Florida. La vittima si faceva chiamare Suzanne – nome utilizzato da Ylenia durante il soggiorno a New Orleans – e cercava di raggiungere la California o il Nevada in autostop. I tempi coincidono. Ora si tratta di attendere per scoprire se anche la comparazione dei Dna conferma quel terribile sospetto che farebbe soffrire, forse ancora più di quanto accaduto in questi lunghi 22 anni, Al Bano, Romina Power e i loro figli. (Mauro De Carlo)