Padoan testimone in Tribunale a Trani: non so perché Italia fu declassata
E' durata un'ora e mezza la testimonianza del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Trani nel processo a carico di 5 tra analisti e manager di Standard & Poor's accusati di manipolazione del mercato mediante l'emissione di rating che danneggiarono l'economia dell'Italia. Padoan ha risposto a tutte le domande ma sostanzialmente ha detto che riesce a spiegare la decisione di Standard & Poor's di infliggere, nel gennaio 2012, un doppio downgrade dell’Italia (da A a BBB+).
Padoan, infatti, ha dichiarato in aula: "Il downgrade di due gradini dell’Italia mi sorprese nel momento in cui il professore Mario Monti stava mettendo in atto misure efficaci per affrontare le situazioni di estrema delicatezza dell’economia italiana. Quindi, la direzione dell’economia andava per un verso positivo, mentre il doppio declassamento faceva pensare all’opposto. Non so dire perchè ci fu il doppio declassamento. La valutazione di S&P andava in direzione opposta rispetto al risanamento intrapreso dal governo Monti. Evidentemente l’agenzia di rating aveva poca fiducia".
“I passi avanti del governo non furono apparentemente presi in considerazione dal rating di S&P e – ha dichiarato il ministro - i giudizi negativi delle agenzie stesse amplificavano la negatività dell’andamento stesso".
Padoan fu certamente più esplicito nelle critiche in un intervista al Corriere della Sera del 15 gennaio 2012. Allora rivestiva il ruolo di capo economista dell’Ocse. Allora disse in modo più categorico che il doppio downgrade nei confronti dell'Italia era ingiustificato e contraddittorio.
Rispondendo all'avvocato Guido Alleva, uno dei legali di S&P, il ministro ha confermato che "alla fine del 2012 l’andamento dell’economia italiana era quello di un’economia che andava in recessione e che il debito pubblico era in crescita rispetto al Pil, anche perché il Pil scendeva".
Standard & Poor's ha commentato ufficialmente sia l'udienza con la testimonianza di Padoan che l'intero dichiarando che “ancora una volta, è stato chiarito che non c'è nessuna prova che i rating di Standard & Poor's siano stati inappropriati. Ancora una volta, è stato chiarito che la teoria cospirativa del Pubblico Ministero è completamente priva di basi, e che non ci sia stato alcun attacco all’Eurozona".
Insomma, secondo l'Agenzia di rating risulterebbe “sempre più evidente che Standard & Poor's e i suoi dipendenti abbiano sempre agito nel pieno rispetto della legge e delle sue procedure e metodologie di rating rigorose".
Ed ora l'attenzione già si sposta alla prossima udienza, cioè il 29 gennaio, quando a testimoniare sarà l'ex premier Mario Monti. (Mauro De Carlo)
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