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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Nel Brindisino uccide il cognato al pranzo di Natale

Ha sparato e ucciso suo cognato a Natale, durante il pranzo organizzato per festeggiare l'unione familiare e l'evento religioso. E' morto così Giancarlo Zaccaria, un detenuto trentenne che era andato a casa dei familiari usufruendo di un permesso premio. E' accaduto a Ceglie Messapica, nel Brindisino. Zaccaria è deceduto nell'ospedale Antonio Perrino di Brindisi per emorragia causata dalle ferite da arma da fuoco agli arti inferiori. Un proiettile ha reciso l'arteria femorale. A sparare è stato il cognato, Patrizio Laveneziana, 45 anni, marito della sorella della vittima, durante una lite in famiglia in un'abitazione della zona 167 di Ceglie Messapica, in via Foggia. Ora è in carcere.

Zaccaria inizia a litigare con la sorella, alla presenza dei quattro figli della vittima. Zaccaria vuole farla pagare a Laveneziana per alcuni vecchi dissapori familiari ed è per questo che è andato a trovarlo a casa. La donna dice che il marito non c'è: è a caccia. Una bugia a cui suo fratello non crede e inizia a urlare. Pare che a questo punto si faccia vedere la vittima. I due uomini litigano. Pare che Zaccaria dia uno schiaffo al cognato alla presenza della donna e dei figli. Laveneziana si svincola dal cognato, si arma con una pistola detenuta legalmente che teneva custodita in un armadietto assieme ai fucili da caccia e spara. Proiettili indirizzati tutti alle gambe a conferma di non voler uccidere il parente. E' la donna a telefonare al 118 per chiedere l'arrivo di un'ambulanza. Quando arrivano i soccorsi si capisce già che è troppo tardi. Si tenta l'impossibile trasportandolo all'ospedale di Brindisi ma invano. Zaccaria morirà per aver perso troppo sangue. 

La vittima era uscito dal carcere usufruendo di un permesso premio di tre giorni di semi-libertà concesso dal Tribunale di sorveglianza per le feste di Natale. Era detenuto per droga. Fu arrestato a 26 anni dai carabinieri per un carico di 150 grammi di marijuana e 10 di cocaina. 

L'omicida si è costituito spontaneamente ai carabinieri che lo hanno arrestato. Il corpo della vittima sarà sottoposto ad esame autoptico perché così è stato deciso dal pm di turno Valeria Farina Valaori.

A Ceglie Messapica, poco distante dal luogo dell'omicidio nel Natale 2010 ci fu un altro delitto sanguinario. L’allora 38enne Antonio Valente uccise a coltellate il 44enne Giuseppe Gioia, nei pressi della provinciale per Villa Castelli. Anche in quel Natale a scatenare la follia omicida furono futili motivi: rancori per un incidente stradale. (Cosima Miacola)