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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Ilva, ambiente svenduto: procura conferma richiesta processo per 47 imputati

La procura ha chiesto nuovamente il rinvio a giudizio per i 47 imputati (44 persone fisiche e tre società) dell'inchiesta sull'Ilva denominata 'Ambiente svenduto'. La pubblica accusa non cambia posizione: vadano tutti a processo. E' un bis di quanto aveva già chiesto nella scorsa estate. Si è tornati di nuovo dinanzi al giudice dell'udienza preliminare dopo che la Corte d'Assise ha annullato il decreto che disponeva il processo. Un bis causato da un errore nel verbale del 23 luglio 2015 dove per dieci imputati non era indicato né il nome dell'avvocato difensore e neppure quello d'ufficio. Il decreto del rinvio a giudizio è stato pertanto annullato proprio per questo motivo come chiesto da alcuni difensori.

La discussione dei difensori è fissata per il 10, 12, 15, 16, 17, 23 e 25 febbraio. Entro il 29 febbraio il gup (questa volta è il giudice Anna De Simone mentre nel caso precedente era Vilma Gilli, diventata incompatibile) deciderà nuovamente se rinviare a giudizio gli imputati accogliendo la tesi dell'accusa e delle parti civili. E quest'ultime sono circa mille, tra cui risultano esserci anche i ministeri dell’Ambiente e della Salute, la Regione Puglia, i Comuni di Taranto, Crispiano, Statte e Montemesola, la Provincia di Taranto, Legambiente, Verdi, Peacelink, Wwf, Legamjonici e Altamarea. Cgil, Cisl e Uil, Cobas, Usb, centinaia di operai e cittadini residenti al rione Tamburi. Un numero così elevato che ha reso impossibile utilizzare le aule giudiziarie: l'udienza di oggi è stata svolta a porte chiuse nella palestra della caserma Saram dell'Aeronautica Militare, a Taranto. Le richieste di risarcimento ammontano a oltre 30 miliardi di euro.

Tra gli imputati ci sono tre società (Ilva spa, Riva Fire e Riva Forni elettrici) e 44 persone tra cui fratelli Fabio (attualmente detenuto dopo essersi costituito nell'aeroporto di Roma Fiumicino al rientro dal suo soggiorno a Londra) e Nicola Riva. Ma tanti sono i politici e gli amministratori imputati. Tra loro ci sono anche l'ex governatore della Puglia, Nichi Vendola e il sindaco di Taranto, Ezio Stefano. Poi in quel lungo elenco degli imputati fanno parte, tra gli altri, l’ex presidente dell’Ilva ed ex prefetto Bruno Ferrante, ex direttori di stabilimento, il direttore di Arpa Puglia Giorgio Assennato, l’ex capo della segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente.

L'avvocato Pasquale Annicchiarico, difensore di Nicola Riva, ha presentato eccezione di nullità facendo riferimento a un provvedimento interno del Tribunale, attraverso il quale il presidente Franco Lucafo, nell’assegnare il fascicolo al giudice De Simone, fornisce anche indicazioni in merito allo stato del procedimento penale, facendo salve le udienze precedenti a quella del 23 luglio.

I reati contestati, complessivamente agli imputati sono associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento delle acque o di sostanze alimentari, concussione aggravata, getto pericoloso di cose, omissione di atti di ufficio, omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro, due omicidi colposi. (Carmelo Molfetta)