Il Gup a Bari potrà utilizzare le intercettazioni tra Berlusconi e Tarantini sulle escort
Con 335 voti favorevoli e 63 contrari la Camera dei Deputati ha desso “sì” all'utilizzo nel processo cosiddetto Escort delle intercettazioni telefoniche fatte a Silvio Berlusconi. La votazione in aula, che ha fatto registrare 14 astenuti, nello specifico ha approvato la richiesta di utilizzo di 16 intercettazioni telefoniche in cui risulta esserci la voce di Berlusconi.
Prima della Camera dei Deputati si era già espressa su questa richiesta anche la Giunta per le autorizzazioni a procedere che aveva dato parere favorevole. E' stato il 4 novembre scorso che la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha approvato, con 14 voti favorevoli, la proposta del relatore (e presidente della Giunta) Ignazio La Russa, favorevole alla concessione dell’autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni richieste dal gup di Bari nel procedimento a carico di Berlusconi. L'unico voto contrario è stato quello di Gianfranco Chiarelli, ex Forza Italia e oggi schierato con i Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto). La giunta ha accertato che il vero intento dei magistrati non fosse quello di intercettare indirettamente un parlamentare aggirando i divieti posti dalla Costituzione ma che ciò è accaduto per caso. Quindi è stata ritenuta valida la “casualità delle intercettazioni” e la “necessità probatoria” di quelle intercettazioni. Stranamente a ribadire la necessità probatoria sono stati sia il pubblico ministero che gli avvocati difensori. L'accusa vuole utilizzate 16 intercettazioni mentre i legali dell’ex premier ne vogliono fare ascoltare ben 73.
Tarantini, già condannato in primo grado nel processo Escort, sarebbe indotto da Berlusconi – secondo l'accusa – a mentire o non dire tutta la verità e sarebbe stato “convinto” – secondo quanto risulta dagli atti portati all'esame della Giunta per le autorizzazioni - mediante “offerte e promesse di versamento di denaro e altre utilità poi effettivamente corrisposte”. Tra queste “quelle di assicurargli a proprie spese la difesa tecnica nei procedimenti penali cui era sottoposto”; di “procurargli, attraverso Valter Lavitola, una fittizia occupazione al fine di consentirgli di ottenere l’autorizzazione al lavoro durante la sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari”; di “mettergli a disposizione la somma di euro 500.000 per finanziare future attività imprenditoriali”. Argomenti efficaci, secondo l’accusa, per indurre Tarantini a “negare che Berlusconi avesse corrisposto a donne” da lui reclutate “compensi in cambio di prestazioni sessuali”.
Secondo l'accusa Giampaolo Tarantini sarebbe stato indotto a mentire nel dichiarare che Berlusconi non avesse corrisposto compensi ad alcune donne da lui presentategli e ad essere reticente sui contatti avviati per il tramite di Berlusconi con i vertici del Dipartimento della Protezione civile, del gruppo Finmeccanica e delle società ad esso collegate".
La vicenda risale al cosiddetto processo 'escort' e Silvio Berlusconi, all’epoca dei fatti era deputato della Repubblica ma, come adesso, anche leader di Forza Italia.
Ma cosa contengono trascrizioni di quelle telefonate “bollenti” in cui Berlusconi e l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini conversano. In una Berlusconi pare abbia detto "Stasera ho due bambine, una giornalista e una brasiliana". In un'altra telefonata Tarantini si mostra premuroso e dice a Berlusconi: "Le mando un angioletto per il mal di schiena". (Carmelo Molfetta)
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