Ven22112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Smantellata organizzazione sacra corona unita in provincia di Brindisi: arresti Scu anche fuori dalla Puglia. Gli ordini impartiti dalle compagne dei capoclan. Sequestrati immobili di notevole valore.

Sono 34 le ordinanze di custodia cautelare in carcere che la polizia sta eseguendo in provincia di Brindisi ma anche fuori dalla Puglia nei  confronti di soggetti considerati legati alla criminalità organizzata ed in particolare alla Sacra Corona Unita. L’operazione è stata denominata The Beginners (gli esordienti) proprio in considerazione per molti degli indagati si tratta della prima contestazione del 416 bis (associazione di stampo mafioso). Le indagini della polizia, avviate nel 2013, hanno dimostrato che gli ordini all’interno della struttura mafiosa erano impartiti, a nome dei boss, anche da donne: le compagne dei capiclan. I pm che hanno chiesto gli arresti sono Alberto Santacatterina della Dda di Lecce e Valeria Farina Valaori della procura di Brindisi. Le ordinanze sono state emesse dal gip Antonia Martalò.

La sacra corona unita fu fondata a Mesagne, il comune più vicino a Brindisi, da Pino Rogoli ed è a Mesagne che la polizia è intervenuta nuovamente adesso per demolire le attività del clan“Pasimeni – Vicientino” della Scu.

I risultati dell’operazione di polzia sono stati resi possibili utilizzando sia le confessioni di alcuni collaboratori di giustizia, ad esempio quelle di Francesco Gravina (alias Gabibbo) che molte intercettazioni telefoniche e ambientali.

I reati contestati, a vario titolo ai 34 arrestati, sono quelli di associazione di stampo mafioso, estorsioni, danneggiamenti, detenzioni di armi.

Sequestrati, perché risulterebbero frutto di estorsione e illecito guadagno da attività criminose, alcuni beni mobili ed immobili del valore di molte centinaia di migliaia di euro.

Sono questi i nomi degli arrestati:
Luca Ciampi, 29 anni, di Brindisi, era già recluso nel carcere di Lecce;
Luigi Campana, 41 anni, di Mesagne;
Fabrizio Campioto, 37 anni, di Brindisi;
Ivano Cannalire, 33 anni, di Brindisi;
Morris Cervellera, 39 anni, di Brindisi;
Aldo Cigliola, 44 anni, di Brindisi, (era già recluso nel carcere di Turi;
Salvatore Antonio Del Monte, 23 anni, di Brindisi;
Davide Di Lena, 27 anni, di Brindisi, era già recluso nel carcere di Lecce;
Marcello Di Mola, 42 anni, di Brindisi;
Massimo Esperti, 46 anni, di Mesagne;
Francesco Franchin, 26 anni, di Brindisi;
Veronica Girardo, 29 anni, di Latiano;
Antonio Grassi, 29 anni, di Brindisi, era già recluso nel carcere di Brindisi;
Alessandro Leto, 41 anni, di Brindisi;
Tamara Niccoli, 24 anni, di Brindisi;
Cosimo Papa, 31 anni, di Brindisi, era già recluso nel carcere di Foggia;
Tobia Parisi, 35 anni, di Latiano, era già recluso nel carcere di Taranto;
Alfonso Polito, 31 anni, di Brindisi, era già recluso nel carcere di Lecce;
Giuseppe Polito, 34 anni, di Brindisi, era già recluso nel carcere di Lecce;
Mario Polito, 31 anni, di Brindisi;
Andrea Prutentino, 27 anni, di Brindisi;
Claudio Pupino, 50 anni, di Brindisi;
Andrea Reho, 25 anni,di Brindisi, era già recluso nel carcere di Brindisi;
Antonio Emanuele Tarantino, 32 anni, di Mesagne;
Francesco Trane, 25 anni, di Brindisi;
Vincenzo Trono, 31 anni, di Brindisi;
Giuseppe Vinci, 38 anni, di Brindisi.

Risultano, invece, indagati: Marco Antico, 34 anni, di Brindisi; Franco Dimastrodonato, 42 anni, di Latiano; Luigi Girardo, 49 anni, di Latiano; Monica Grassi, 34 anni, di Brindisi;
Roberto Vito Orlando, 34 anni, di San Vito; Renato Simonetti, 21 anni, di Brindisi; Giuseppe Vantaggiato, 38 anni, di Brindisi.

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano è intervenuto pubblicamente per complimentarsi dei risultati ottenuto con l'operazione compiuta dalla Squadra Mobile di Brindisi che, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, ha eseguito 27 ordinanze di custodia cautelare nell'ambito di rapporti con la Sacra Corona Unita. «Questi risultati - ha dichiarato il ministro Alfano, dopo avere chiamato il Capo della Polizia Alessandro Pansa per complimentarsi dei successi ottenuti - rafforzano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni che, con le Forze dell'Ordine e i magistrati in prima linea, sono impegnate a ogni livello, a fianco della gente onesta, per smantellare le reti criminali sul nostro territorio».  

Rosy Bindi,presidente della Commissione parlamentare antimafia è intervenuta per ribadire la validità del lavoro della Commissione nella Puglia dove è stata fondata la SCU. «Si conferma l’utilità della nostra presenza come Commissione - ha affermato infatti Bindi -  in questa parte della Puglia che è la patria della Sacra corona unita. Qui c'è una mafia che ha una struttura reticolare e che assume peraltro caratteristiche diverse nelle tre province. Quello che si può dire già da adesso, alla luce di una prima analisi, è che non siamo ancora di fronte a una mafia che abbia fatto il salto verso la mafia imprenditrice. Le attività sono prevalentemente quelle criminali, la droga, le estorsioni. Questa regione è sempre stata poco indagata dalla Commissione parlamentare antimafia; noi quindi vogliamo colmare questa mancanza di attenzione, perché la Puglia, dal punto di vista delle mafie presenta invece aspetti preoccupanti e sicuramente molto interessanti». (Rezarta Tahiraj)