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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

La finanza scopre nel Foggiano 1.372 false assunzioni anche di immigrati clandestini. Tra i 24 arrestati anche 4 dipendenti pubblici. Ecco come veniva truffato l'INPS

Avevano un tariffario per compiere migliaia di truffe all'INPS. Truffe che sono state smascherate dalla Guardia di Finanza. Un centinaio di militari ha effettuato 24 arresti, sequestrato beni del valore complessivo di quasi 4 milioni di euro, denunciato ben 49 persone nelle province di Foggia, Olbia-Tempio e Piacenza e scoperto addirittura 1.372 falsi dipendenti. A 17 degli arrestati sono stati concessi i benefici dei domiciliari.

Il tariffario: 200 euro per l’assunzione a cui si doveva aggiungere il 20-25% delle indennità percepite. Per la regolarizzazione degli immigrati il prezzo fisso da applicare era di 5.000 euro.

Dell'organizzazione criminale dedita alle frodi ai danni dello Stato ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina facevano parte anche 4 pubblici dipendenti: 2 dipendenti dell’INPS, uno del Centro per l’impiego e uno degli Ospedali Riuniti di Foggia.

Sono state utilizzate anche intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche per scoprire la truffa in danno dello Stato e smascherare 15 prestanome intestatari di 32 società “fantasma” attive nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e dei servizi e 23 “reclutatori” di falsi dipendenti. Il trucco consisteva nel simulare l’assunzione di tanti dipendenti (per lo più con mansioni di operai), creando in tal modo i presupposti perché questi ultimi (italiani e stranieri) conseguissero indebite percezioni di indennità di natura assistenziale (disoccupazione, malattia e maternità) erogate dall’INPS (1.372 i beneficiari individuati), la regolarizzazione di immigrati clandestini con rilascio (157 i beneficiari accertati) e il rinnovo di permessi di soggiorno.

C'erano anche studi professionali coinvolti. Erano loro che, utilizzando credenziali di accesso rilasciate dall’INPS e dal Centro per l’impiego della Provincia di Foggia ai propri clienti, concretizzavano l’assunzione, in via telematica, di falsi dipendenti. Tutto all'insaputa dei titolari e rappresentanti legali delle ditte.

I risultati ottenuti a conclusione delle indagini consentirà ora all’INPS di cancellare false giornate lavorative per le quali lo Stato avrebbe dovuto versare all’istituto di previdenza 3,7 milioni di euro. (Carmelo Molfetta)