La difesa dell'arcivescovo Santoro alle accuse di aver accettato che soldi della Total, società che sta realizzando il progetto Tempa Rossa in Basilicata, fossero utilizzati per sponsorizzare il Mysterium Festival.
A margine dell'inchiesta giudiziaria su Tempa Rossa si è scatenata anche la solita e prevedibile “caccia alla streghe” e strano a dirsi in Puglia ne fa le spese anche un religioso. L'arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, viene addirittura invitato a dimettersi. La sua colpa, secondo gli accusatori, sarebbe stata quella di aver accettato che soldi della Total, società che sta realizzando il progetto Tempa Rossa in Basilicata, fossero utilizzati per sponsorizzare il Mysterium Festival. Ad accusare l'alto presule è il Comitato 'Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti' che organizza gli eventi del primo maggio tarantino. “Lei dovrebbe dimettersi, Arcivescovo Santoro. Dovrebbe lasciare la guida dell’Arcidiocesi di Taranto. Dovrebbe farlo adesso -scrive il comitato -che non ha più scuse per aver accettato la sponsorizzazione della Total nella realizzazione del Mysterium Festival. Dovrebbe restituire quei soldi se ha a cuore Taranto e la sua voglia di vivere senza veleni e senza ricatti”.
«Non vogliamo - aggiungono gli attivisti del Comitato - Tempa Rossa, non vogliamo i soldi dei petrolieri e non vogliamo che lei, monsignor Santoro, resti in silenzio dopo l’inchiesta di Potenza che ha portato - oltre agli arresti e agli indagati - alle dimissioni dell’ormai ex ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi».
«Lei ormai saprà, arcivescovo Santoro – conclude il Comitato - che l’ex Ministro Guidi si è adoperata per garantire l’approvazione di un emendamento alla legge di Stabilità proprio per sbloccare l’estrazione di petrolio Tempa Rossa e favorire così il suo compagno Gianluca Gemelli che aveva forti interessi in quell'opera. Così si svende Taranto. Lei, accettando quel denaro della Total, ha tradito la città».
Insomma, a parere dei cosiddetti 'Liberi e pensanti' l'arcivescovo di Taranto dovrebbe fare restituire i soldi alla Total e nel frattempo dovrebbe inoltre «chiedere scusa perché ha visto quali manovre politiche e lobbistiche ci sono dietro le autorizzazioni del progetto Tempa Rossa, dietro quel petrolio che la Total porterebbe proprio al porto di Taranto per caricarlo sulle petroliere». «Lei – concludono i rappresentanti del comitato - non si è preoccupato di spezzare quel legame mortale che da troppo tempo unisce il tessuto economico e amministrativo del territorio alle industrie inquinanti».
“Ma quali soldi” replicano dall'arcivescovato. Tante polemiche sul nulla. Don Emanuele Ferro, portavoce della Curia tarantina, è chiaro nel rispondere a ciò che a lui risultano essere delle false accuse: “ l'arcidiocesi non restituisce nulla perché non ha ricevuto nulla. È noto che il patrocinio dell’arcidiocesi di Taranto al Mysterium Festival non è di natura economica, che l’arcivescovo non gestisce un centesimo di queste iniziative né in alcun modo ha titolo su aspetti gestionali.”.
Don Emanuele dice testualmente che l’arcivescovo di Taranto “è stato accusato in maniera infondata di aver ricevuto soldi dalla Total per il Mysterium Festival”. L’impegno della curia è quello di contribuire a che la programmazione culturale ed artistica sia una cornice consona e opportuna ai riti della Settimana Santa, mettendo a disposizione gratuitamente siti e personale proprio per l’accoglienza delle iniziative».
E poi Don Emanuele afferma che “dispiace ancor più dell’accusa faziosa, falsa e strumentale che tenta di infangare l’impegno di monsignor Santoro per Taranto, che ci si ostini sempre a percorrere vie di divisione e di fango”. Non solo. C'è anche da tener conto della posizione per così dire ambientalista espressa sempre dall'arcivescovo di Taranto. La chiarezza 2con la quale - conclude don Emanuele - monsignor Santoro si è espresso per il 'Sì' del prossimo referendum del 17 aprile è chiaramente indice di libertà da qualsiasi vincolo di natura economica e politica”.
Infine il chiarimento su chi ha gestito i soldi della Total. La sponsorship è interamente curata dall'associazione Magna Grecia. Gli sponsor interessati a Tempa Rossa sono main sponsor dell’intera programmazione annuale dell’orchestra e non solo del Mysterium. Ma la Curia e l'arcivescovo Santoro non hanno alcun potere gestionale. I soldi li ricevono e li utilizzano altri. Sarà questo sufficiente per chiarire definitivamente la questione e riportare i fatti alla verità? (Cosima Miacola)
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