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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Le critiche di Michele Emiliano a Renzi: il governo ha fatto un regalone ai petrolieri con emendamento dell’ex ministro Guidi. Intanto condannati ex dirigenti Total. Pm aveva chiesto per loro 85 anni di carcere. Intanto Raffaele Fitto (CoR) teme a farne le spese per i contrasti tra Emiliano e Renzi siano i pugliesi.

“Le argomentazioni di Renzi sul referendum e sull'emendamento Tempa Rossa ricalcano pedissequamente quelle delle aziende petrolifere e non tengono invece conto degli interessi dei cittadini e dei territori". Non usa mezze parole il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nell’esprimere giudizi sul presidente del Consiglio dei ministri e capo del partito. Concetti chiari espressi ai giornalisti anche quando Emiliano è uscito dalle direzione nazionale del Pd. “Renzi – ha aggiunto il governatore della Puglia - non è riuscito a dare alcuna giustificazione dello scippo che l'emendamento Guidi ha determinato in danno della Puglia autorizzando l'oleodotto Tempa Rossa senza consentire alla Regione di trattare con i petrolieri le compensazioni ambientali per la città di Taranto e, dunque, consentendo a questi ultimi di risparmiare decine di milioni di euro".

E’ ormai da mesi che Emiliano non perde neppure un’occasione per polemizzare con il capo del governo. Ricordate il concorso scuola e il trasferimento delle insegnanti? Ricordate la questione il gasdotto TAP? Poi Emiliano si è fatto promotore di una coalizione di Regioni per il referendum contro le trivelle che cercano idrocarburi in mare. Poi c’è stato l’autogol del governo con l’emendamento della ministra dello sviluppo economico, Federica Guidi, ed Emiliano ha colto subito l’occasione per dire che Renzi, in questo modo, “ha fatto un regalone ai petrolieri”.

Insomma secondo lui Renzi sta commettendo tanti errori e per giunta anche gravi. Ad esempio: “ è un errore politico gravissimo confondere un’opera privata con un’opera pubblica, nel consentire alle opere private di saltare le Regioni e quindi di non negoziare neanche le compensazioni ambientali” come nel caso del progetto Tempa Rossa. Dice Emiliano: “va benissimo sboccare un’opera pubblica non impattante ma Tempa Rossa è un’opera privata”. Insomma, nella migliore ipotesi, secondo Emiliano “Renzi viene informato poco e male, è questo il punto. Perchè in quel ministero dove c’era la Guidi, le questioni gli venivano riferite in modo diverso”. «Io - ha affermato Emiliano - sono il presidente della Regione Puglia, la regione che deve subire l’opera, cioè l’oleodotto che deve arrivare nel porto di Taranto partendo dalla Basilicata, oggetto dell’emendamento Guidi: un’opera privata - ha precisato - non pubblica”.

Nel frattempo, mentre le polemiche infuriano, è arrivata anche una sentenza di condanna per ex dirigenti Total, la società energetica francese interessata al progetto Tempa Rossa.  

Il processo, ovviamente, non fa riferimento all’inchiesta che fa riferimento all’emendamento proposto dall’ex ministra Guidi, ma si riferisce ad 'inchiesta condotta nel 2008 dall'ex pm Henry John Woodcock  sulla realizzazione del Centro oli di Tempa Rossa. Woodcock è ora in servizio a Napoli nella Dda.

Il Tribunale di Potenza ha condannato 9 persone, imputate a vario titolo per corruzione, concussione e turbativa d’asta per l’esproprio dei terreni e i lavori di realizzazione del Centro oli Tempa Rossa. Le pene previste dalla sentenza di condanna ammontano complessivamente a 47 anni e sei mesi di reclusione. Il pm, Veronica Calcagno, aveva chiesto la condanna a circa 90 anni di reclusione.
Sono questi i condannati: l’ex ad di Total Italia Lionel Lehva (tre anni e sei mesi di reclusione); l’ex manager della Total Jean Paul Juguet (tre anni e sei mesi); due ex dirigenti locali della Total, Roberto Francini e Roberto Pasi (sette anni di reclusione ciascuno); l’imprenditore Francesco Rocco Ferrara (sette anni di reclusione); l’ex sindaco di Gorgoglione (Matera) Ignazio Tornetta (sette anni); l’ingegnere Roberto Giliberti e il dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Corleto Perticara (Potenza) Michele Schiavello (cinque anni ciascuno); l’imprenditore Nicola Rocco Donnoli (due anni e sei mesi). Per Lehva e Juguet è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, mentre per Pasi, Francini, Ferrara, Tornetta, Schiavello e Giliberti l’interdizione è perpetua. Per 18 imputati è stata disposta l’assoluzione.Il giudice, Aldo Gubitosi, ha inoltre disposto la restituzione al pm degli atti relativi alle posizioni di Total, Sogesa e Impresa Ferrara “per nuove valutazioni”.

Intanto arriva il commento di Raffaele Fitto, leader di CoR (Conservatori e Riformisti) ed ex presidente della Regione Puglia. “Emiliano anti Renzi è su posizioni che non ci appartengono lontanamente. Sono vicende interne del Pd e temo che la partita interna al Partito Democratico rischi di penalizzare la nostra regione. È un fatto sul quale riflettere e lo dico soprattutto perché anche quando in passato mi è capitato di avere ruoli importanti dal punto di vista istituzionale a livello regionale e nazionale, al di là del colore politico di chi governava ho sempre guardato all’interesse complessivo ed alla collaborazione istituzionale. Renzi è passato da essere il grande rottamatore ad essere un piccolo emendatore. Il governo renzi on ha una visione d’insieme del Paese, di quello che servirebbe davvero.” (Rezarta Tahiraj)