Arrestati il presidente di un’associazione di volontariato e tre suoi collaboratori che svolgevano il servizio di pubblica emergenza-urgenza del 118 di Brindisi. I nomi degli arrestati
Sono accusati di peculato, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata e tentata somministrazione di medicinali guasti e o imperfetti. La truffa è considerata aggravata perché commessa ai danni di un ente pubblico. E' per questo che sono stati arrestati il presidente di un’associazione di volontariato incaricata del servizio di pubblica emergenza-urgenza del 118 di Brindisi e di suoi tre collaboratori.
Ad eseguire il provvedimento cautelare, firmato dal gip Tea Verderosa su richiesta del pm inquirente, sono stati i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Brindisi. Ai quattro accusati (tre di Brindisi e uno di Fasano) sono stati concessi i benefici dei domiciliari. Questi sono i nomi degli arrestati: Raffaele Turchiarulo, 58 anni di Brindisi, Giordano Guber, 41 anni di Brindisi, Dario Turchiarulo, 65 anni (nipote di Raffaele) e Antonietta Zizzi, 41 anni di Fasano.
Le indagini sono stati avviate su una cooperativa di servizi sociali (la Getras) e un'associazione di volontariato (Avf, senza fini di lucro). Entrambe risultano avere la stessa sede legale ed operativa nel Fasanese. L'associazione di volontariato svolge attività di soccorso in convenzione con l'Asl attraverso la gestione diretta delle postazioni di emergenza/urgenza del 118 di Brindisi. La cooperativa, invece, effettua con proprie ambulanze il servizio di primo soccorso presso la centrale Enel di Cerano, la centrale Edipower di Brindisi e il servizio di trasporto in ambulanza per il consorzio San Raffaele di Ceglie Messapica.
Le indagini hanno permesso di accertare che farmaci e presidi sanitari utilizzati dalla cooperativa venivano sottratti dalla dotazione delle ambulanze destinate al servizio del 118 come nel caso di circa 1500 articoli di cui 280 sono risultati scaduti.
Per quanto riguarda l'associazione di volontariato: essa era obbligata a tenere a disposizione del servizio 118 ambulanze sostitutive in caso di malfunzionamento dell'ambulanza principale o di grandi eventi di emergenza. Dalle indagini è emerso per certo che, almeno in un caso, l'ambulanza è stato utilizzata da AVF per il trasporto a pagamento di un paziente in un ospedale del Nord Italia. Inoltre pare che i rimborsi spese corrisposti dalla Asl per i volontari della Avf venivano utilizzati per pagare ai dipendenti della cooperativa compensi per attività di volontariato mai svolta.
L'inchiesta ha avuto inizio dalla denuncia fatta da due dipendenti nell'ottobre 2014. (Mauro De Carlo)
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