Nel telefonino sequestrato anche filmati di sopralluoghi in centro commerciale, porto e aeroporto di Bari e di altri posti di Roma e Londra.
Tre presunti terroristi sono stati arrestati a Bari e Milano e due altri sono sono ricercati. Sono 4 afghani e un pakistano. I fermi di polizia sono stati effettuati su disposizione dei pm della Dda, Roberto Rossi e Pasquale Drago. Nei telefonini i carabinieri hanno trovato fotografie e filmali anche del centro commerciale Ipercoop “Santa Caterina” di Bari, del porto e dell'aeroporto Bari-Palese oltre che del Circo Massimo e Colosseo e di altri luoghi a Parigi e Londra. Per gli inquirenti la cellula terroristica avrebbe dato sostegno a soggetti pronti a compiere attentati sia all'estero che in Italia. A quelle foto le forze dell'ordine e la magistratura barese ci sono arrivati da una segnalazione, da un sospetto. Era il 16 dicembre scorso e presso l'Ipercoop di Santa Caterina a Bari qualcuno ritenne sospetto l'atteggiamento di 4 stranieri intenti a fare delle riprese video con un telefonino. La segnalazione fu fatta con una telefonata ai carabinieri che pochi minuti dopo intervennero. Dal controllo di quel telefonino, poi sequestrato, gli investigatori si accorsero che vi erano anche dei filmati dell’area interna dell’aeroporto di Bari-Palese. Secondo la Procura di Bari quelle immagini erano il risultato di “sopralluoghi da parte della cellula per compiere attentati”. Ma non solo. In quei telefonini c'erano anche immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale, video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo. «La cellula terroristica - si legge nel provvedimento di fermo - diffondeva l’ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato».
L'avvio di quelle indagini ha portato oggi ad ammanettare il 23enne afghano Hakim Nasiri (ritratto nella foto armato di mitra), accusato di terrorismo internazionale, domiciliato presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese, con lo status di protezione sussidiaria riconosciuto il 5 maggio 2016. Fermati anche il 29enne afghano Gulistan Ahmadzai, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, domiciliato presso Borgo Libertà a Cerignola (Foggia), con lo status di protezione umanitaria riconosciuto nel settembre 2011 e il 24enne pakistano Zulfiqar Amjad, residente a Bari. Nasiri e Ahmadzai sono stato arrestati a Bari mentre Amjad è stato bloccato in mattinata a Milano nei pressi della stazione di Porta Romana.
Sono invece ricercati per terrorismo Qari Khesta Mir Ahmadzai, di 30 anni, Surgul Ahmadzai, anch'essi domiciliati presso il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari-Palese. In particolare quest'ultimo risulta aver fatto troppi viaggi in Europa. Surgul Ahmadzai il 9 dicembre scorso ha viaggiato in aereo da Londra a Bari, facendo scalo a Milano. Il giorno dopo ha acquistato un biglietto per Parigi ed è partito l'11 dicembre. Il 15 è tornato in Italia, a Roma, insieme con Qari Khesta Mir Ahmadzai e qui hanno acquistato due biglietti Bari-Kabul con scalo a Istanbul. "I componenti della cellula - evidenzia il pm Roberto Rossi nel provvedimento di fermo - viaggiano in Europa senza che abbiano apparentemente disponibilità economiche e motivi leciti per viaggiare". Insomma due dei presunti terroristi sono riusciti a visitare ben 7 città in soli nove giorni. Il pm Rossi ha dichiarato «riteniamo che le persone sfuggite alla cattura potrebbero essere tornate in Afghanistan”.
Secondo gli inquirenti “l'organizzazione predisponeva, mediante la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell’ordine, centri commerciali, alberghi, oltre che altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra. Le foto dei cosiddetti obiettivi sensibili, come aeroporti e porti, "sono elementi significativi, ma il fatto che fossero già pronti per fare attentati è un passo ulteriore non dimostrato, ma certo si stavano preparando”. Ciò conferma che “la città di Bari è un punto di passaggio molto importante per il terrorismo internazionale”.
Ma quel è il livello di pericolosità degli fermati? "Essi appaiono - dichiara il pm della Dda Roberto Rossi - come soggetti altamente pericolosi ove si tenga conto della gravità, del numero dei fatti-reato contestati, della particolare complessità del meccanismo elaborato per realizzare gli illeciti guadagni, della spregiudicatezza e determinazione manifestate nell’esecuzione dell’illecito disegno".
Insomma, per il pm questi sono “tutti gravi indicatori di una predisposizione a delinquere, cospicua, inquietante e, soprattutto, non occasionale o legata alla contingenza della specifica vicenda oggetto di indagine”. (Carmelo Molfetta)
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