Perché è stato scarcerato l'afghano fermato a Bari con l'accusa di terrorismo internazionale
Niente carcere per Hakim Nasiri, 23enne afghano. Per il Gip non ci sono elementi sufficienti per il trasformare il fermo di polizia in arresto contestandogli il reato di terrorismo. E' questa la decisione del gip Francesco Agnino dopo l'interrogatorio dell'indagato afghano fermato due giorni fa dai carabinieri baresi su disposizione della Dda. Contro di lui c'era l’accusa di associazione finalizzata al terrorismo internazionale di matrice islamica. Il Gip Agnino questa mattina si è recato nel carcere barese per interrogarlo ma il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Evidentemente al Gip è stato sufficiente consultare la documentazione e ascoltare le obiezioni dell'avvocato difensore per convalidare il fermo ma al tempo stesso anche per rigettare la richiesta che il pm aveva fatto affinché fosse applicata una misura cautelare per il reato di terrorismo.
Differente è stata la decisione dello stesso gip del Tribunale di Bari nell'esaminare la posizione degli altri due indiziati: l’afghano 29enne Gulistan Ahmadzai e il pakistano 24enne Zulfikar Amjad. Agnino per entrambi ha riconosciuto i gravi indizi e le esigenze cautelari, sia convalidando i fermi che emettendo ordinanza d’arresto. Amjad è stato interrogato per rogatoria a Milano. I due sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Hakim Nasiri è colui che era riuscito a farsi un selfie con il sindaco di Bari Antonio Decaro. Un'immagine che lo ritrae lo scorso anno, durante la cosiddetta "marcia delle donne e gli uomini scalzi", una manifestazione organizzata anche a Bari, come in tante altre città italiane, per chiedere cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali in favore dell'accoglienza di quanti fuggono dai paesi in guerra. In quell'occasione Nasiri, dopo molte insistenze, riuscì a fare la foto che newspuglia pubblica oggi con questo articolo.
Proprio per questa foto sono stati tanti i messaggi di insulti, di disapprovazione e finanche di minacce che sono state fatte al sindaco Decaro su Facebook. Un sindaco che in questi giorni è stato anche bersaglio delle minacce degli ambulanti abusivi di Bari ai quali sono state sequestrate "fornacette" e frigoriferi nelle serate dei festeggiamenti in onore del santo patrono.
Uno di quei messaggi ingiuriosi e minacciosi pubblicati contro Decaro: «Un giorno spero che verrai appeso al pennone di qualche piazza ad opera dei tuoi 'fratellì musulmani (...)». (Mauro De Carlo)
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