Secondo arresto per ex prete: violentava i bambini e diffondeva su internet filmati pedopornografici
Giovanni Trotta, non è più sacerdote dal 16 marzo 2012. Oggi lo hanno arrestato a Bari con l’accusa di violenza sessuale, adescamento di minori, pornografia minorile e divulgazione di materiale pedopornografico. Il vescovo lo aveva portato allo stato laicale quattro anni fa. I fatti contestati dall'accusa risalgono al 2014 ma voci circolavano da tempo considerata la data del provvedimento del vescovo. Dalle indagini risulterebbe che “don Gianni”, come continuavano a chiamarlo alcuni bambini e i loro genitori, abbia abusato di sette minorenni adescati in chat. Nella sua abitazione – secondo l'accusa – avrebbe compiuto con loro, singolarmente o in gruppo, atti sessuali.
Trotta fu arrestato già nell’aprile 2015 per presunti abusi sessuali commessi nei confronti di un 11enne. Questo caso viene giudicato con rito abbreviato dal prossimo 14 luglio.
Oggi per lui c'è stato il nuovo mandato di arresto. I fatti contestati risalgono al 2014 e sarebbero stati commessi in due piccoli centri del foggiano. Dopo essere stato ridotto allo stato laicale Trotta si è improvvisato allenatore di calcio e aveva quindi contatti con bambini desiderosi di fare parte della squadra. Ad alcuni impartiva anche lezioni scolastiche private. In più occasioni – secondo l'accusa – avrebbe commesso atti di violenza sessuale nei confronti di cinque ragazzini di 12 e i 13 anni ed è accusato di adescamento di due 12enni, un ragazzo e una ragazza, attraverso la chat Messenger del loro profilo Facebook. La ragazzina veniva «utilizzata dall’arrestato – secondo quanto risulterebbe dalle indagini della Procura - al fine di ottenere materiale pedopornografico da spendere come esca con i bambini di sesso maschile di cui abusava e che si erano dimostrati più restii a recarsi presso la sua abitazione; dimostrando fintamente interesse per i soggetti di sesso femminile, infatti, Trotta riusciva a convincere anche i minori più diffidenti a recarsi presso la sua abitazione ed a perpetrare i suoi turpi crimini contro l’infanzia».
Il luogo dove venivano realizzati i filmati pedopornografici era il soppalco dell’abitazione dell’ex sacerdote. Ai ragazzini quei video giungevano attraverso WathsApp. E' per questo che Trotta è accusato anche di pornografia minorile e divulgazione di materiale pornografico. Per la Procura di Bari, si tratta di materiale «agghiacciante per i suoi contenuti, sia in relazione alle foto prodotte, che ai contenuti delle chat inviate dall’ex religioso». (Cosima Miacola)
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