I macchinisti non hanno azionato il sistema frenante d'emergenza perché i due convogli ferroviari si sono scontrati frontalmente ad una curva nel tratto Andria Corato. Le indagini e le ipotesi degli inquirenti.
Trovate nella notte le scatole nere dei due treni della Ferrotranviaria che si sono scontrati frontalmente sul binario unico che collega la provincia pugliese della BAT a quella di Bari. Delle due solo una pare al momento utilizzabile dagli inquirenti che indagano per disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo. Forse non sarà quindi inutilizzabile quella di cui era dotato il treno che da Bari viaggiava in direzione Bari - Barletta. Quel treno è arrivato all'impatto pochi minuti dopo aver lasciato la stazione di Andria perché di fronte si è trovato, inspiegabilmente, l'altro treno proveniente dalla stazione di Corato. Uno scontro violentissimo che ha sbriciolato le prime carrozze dei due convogli e ha causato, al momento, la morte di 23 passeggeri e il ferimento di 51.
Il procuratore aggiunto Francesco Giannella che coordina le indagini ha ammesso che al momento l'ipotesi più accreditata risulta essere quella dell'errore umano: “Non conosciamo il numero dei passeggeri perché non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia. Sulle cause apparentemente abbiamo le idee chiare. Questo significa che lavoriamo sull'errore umano o su quello che lo ha determinato o semplicemente sulle istruzioni che sono state date al personale".
La scatola nera recuperata dalla polizia ferroviaria sarà molto utile agli inquirenti per capire le operazioni eseguite dai macchinisti entrambi morti (dei due capitreno uno è morto mentre l'altro è ferito), la velocità esatta dei treni (pare viaggiassero a circa 100 km/h) e il funzionamento dell'impianto frenante e d'emergenza.
Il direttore generale dell'azienda Ferrotranviaria S.p.A. (Ferrovie Bari Nord), Massimo Nitti, ha detto che sono stati "acquisiti i tracciati degli apparati centrali. Sono stati ritirati i registri dei fonogrammi delle due stazioni e le registrazioni delle telefonate del personale coinvolto". Si perchè il sistema di viaggio non è automatizzato e quindi significa che il treno per lasciare la stazione ha bisogno che il macchinista riceva autorizzazioni telefoniche da chi è preposto a governare il traffico seguendo precise procedure.
"Si tratta di convogli modernissimi - ha precisato Nitti - uno del 2005 e l'altro del 2009, dotati di freni efficienti. Purtroppo la sfortuna ha voluto che lo scontro avvenisse in curva e quindi nessuno dei due macchinisti sia riuscito ad attivare in tempo il sistema frenante".
L'altra sfortuna è che in Puglia, su quel tratto, si viaggia su un binario unico. Un'assurdità resa ancora più eclatante dal fatto che il progetto per il raddoppio dei binari c'è ed è finanziato da anni dall'Unione europea ma la realtà è quella che oramai conosce il mondo intero dopo questo disastro ferroviario: in Puglia, prevalentemente, si viaggia ancora su binario unico. (Cosima Miacola)
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